Tre interventi chirurgici, tra cui due operazioni al seno e un trattamento estetico con filler, sarebbero stati eseguiti dalla assistente del medico Josè Lizarraga Picciotti, in un ambulatorio estetico abusivo nel quartiere Torrevecchia a Roma. Il caso è legato all’inchiesta sulla morte di una donna di 49 anni avvenuta lo scorso 7 giugno durante una liposuzione, per la quale è indagato Lizarraga. La donna è accusata di esercizio abusivo della professione medica, poiché priva di titolo abilitante. Secondo le prime ricostruzioni della procura e del Nas, avrebbe operato almeno tre pazienti nello studio di via Francesco Roncati, ma si teme che il numero possa essere maggiore. In un caso, il 9 luglio 2023, avrebbe effettuato un’intervento al seno affiancata da un anestesista non ancora identificato. L’intervento non sarebbe riuscito, la paziente si è sentita male ed è stata visitata a domicilio dalla stessa, che le avrebbe restituito il denaro. Il nome della donna è emerso anche in un’altra indagine: quella relativa alla morte di Simonetta Kalfus, avvenuta nel maggio 2024 durante un’operazione al seno eseguita dal chirurgo Carlo Bravi, poi sospeso. Aveva lavorato anche con lui, e ciò ha attirato l’attenzione degli investigatori. La procura sta cercando di chiarire il livello di coinvolgimento di Lizarraga Picciotti, che si difende dicendo di non essere a conoscenza delle operazioni svolte dall’assistente nel suo studio. Avrebbe appreso solo in seguito della mancanza di laurea, che gli avrebbe detto di essersi laureata in Russia. Lizarraga ha sostenuto di averla allontanata non appena scoperta la verità. Sono in corso perizie sulle autorizzazioni in possesso della donna e su eventuali responsabilità dirette o indirette di altri operatori sanitari. Le indagini proseguono per verificare se lo studio fosse una struttura abusiva gestita consapevolmente, o se abbia agito di propria iniziativa.
