Ismael Anwar non ce l’ha fatta. Il giovane, 27 anni, è morto al Policlinico Umberto I dopo quattro giorni di agonia. Era stato investito nel pomeriggio di venerdì 11 luglio su viale Palmiro Togliatti, all’altezza di via degli Olivi, nel quartiere Centocelle. A travolgerlo un’auto condotta da un 23 ennei, già identificato dalla Polizia locale e sottoposto ai test alcolemici e tossicologici. La dinamica dell’incidente è al vaglio degli inquirenti. Ismael era originario del Kurdistan iracheno e aveva raggiunto Roma a piedi, dopo 2500 chilometri di viaggio, per inseguire il suo sogno: vivere di sport. Appassionato di parkour e acrobatica, era diventato parte integrante della community della palestra Rêverie Parkour Roma. Lavorava in un cantiere edile e si allenava regolarmente. Si stava preparando a gareggiare a livello nazionale con la sua squadra. “Un atleta, un amico, un fratello”, lo ricordano in tanti. La comunità del parkour si è stretta attorno alla sua memoria, annunciando un tributo e iniziative umanitarie da realizzare in suo nome nel Kurdistan iracheno. Ismael è la 78ª vittima della strada a Roma e provincia dall’inizio dell’anno. La sua morte lascia un vuoto profondo in chi lo ha conosciuto, allenato e amato.
