Il presidente dell’Osservatorio Ambientale dei comuni di Civitavecchia, Allumiere, Tolfa, Tarquinia, Santa Marinella e Montalto di Castro, Pietro Tidei, ha chiesto un incontro urgentissimo con il ministro della Difesa Guido Crosetto per affrontare il caso della discarica militare sequestrata in località Santa Lucia, tra Allumiere e Civitavecchia. Il sito, attualmente al centro di un’inchiesta giudiziaria, custodirebbe circa 20.000 tonnellate di armi chimiche obsolete, risalenti in gran parte alla Prima e alla Seconda Guerra Mondiale. Tra le sostanze segnalate ci sono arsenico e iprite (noto anche come “gas mostarda”), materiali altamente tossici e persistenti nel tempo, che potrebbero rappresentare una minaccia concreta per l’ambiente e la salute pubblica. “È assurdo che nel 2025 si debba ancora parlare di servitù militari ed energetiche – ha dichiarato Tidei –. Queste hanno già segnato profondamente il nostro territorio fino agli anni 2000. È tempo di una politica che agisca davvero per la sostenibilità ambientale e non persegua soltanto logiche di profitto”. Il timore, più che fondato, è che la presenza dei veleni sepolti possa aver già contaminato aria, acqua e suolo, trasformando il sito in una vera e propria bomba ecologica. L’indagine della magistratura ha portato al sequestro dell’area e all’iscrizione nel registro degli indagati di venti ufficiali dell’Esercito, accusati di aver sottovalutato o ignorato i rischi ambientali legati al deposito. L’argomento sarà uno dei punti centrali della prossima assemblea dei sindaci del consorzio ambientale, convocata per il 24 luglio, ma Tidei spera di ricevere rassicurazioni dal Governo già prima di quella data. La richiesta di intervento diretto al ministro Crosetto è, per il presidente dell’Osservatorio, un atto dovuto: “Serve una risposta immediata e trasparente. Non si può più fare finta di nulla davanti a un rischio tanto grave per il territorio e i cittadini”.
Discarica militare a Civitavecchia, Tidei: “Una bomba ecologica nel silenzio generale”
