mercoledì, Luglio 23, 2025

Nuovo pacchetto di sanzioni Ue contro Mosca: dopo il veto, favorevole anche la Slovacchia

La Slovacchia renderà possibile l’approvazione del 18esimo pacchetto delle sanzioni contro la Russia. Lo ha reso noto il premier slovacco, Robert Fico. “Respingere ulteriormente le sanzioni danneggerebbe la Slovacchia” ha dichiarato il premier in un video pubblicato su Facebook. Finora l’Ue non era riuscita a far passare il nuovo pacchetto di sanzioni a causa del veto della Slovacchia, che chiedeva maggiori garanzie di non essere danneggiata dal piano di Bruxelles per l’eliminazione graduale del gas russo. La Slovenia, insieme all’Italia e altri otto Paesi, partecipa al programma UE InvestEU per rafforzare gli scambi con l’Ucraina. Il Fondo Europeo per gli Investimenti offre garanzie di credito all’esportazione per 300 milioni di euro. La slovena SID Banka riceverà 24 milioni per sostenere le esportazioni di PMI verso l’Ucraina, focalizzandosi su macchinari, materiali da costruzione e tecnologie per la ricostruzione. L’Ucraina è entrata ufficialmente a far parte della Corte penale internazionale (Cpi) con una cerimonia presso la sede all’Aja: è il 125esimo Paese a ratificare lo Statuto di Roma. Durante la cerimonia, la presidente della Cpi, la giudice Tomoko Akane, ha consegnato all’ambasciatore di Kiev nei Paesi Bassi Andriy Kostin un’edizione speciale dello Statuto di Roma, come simbolo dell’impegno a favore dello Stato di diritto. “Aderendo allo Statuto di Roma, l’Ucraina entra a far parte della comunità delle nazioni impegnate a porre fine all’impunità per i crimini più gravi che preoccupano la comunità internazionale”, ha detto Akane. “Oggi issiamo la bandiera dell’Ucraina come 125esimo Stato parte dello Statuto di Roma. La nostra bandiera è il simbolo di una nazione che ama la pace, la giustizia, la dignità e la libertà. È anche la bandiera di un popolo che ha sopportato e continua a sopportare difficoltà inimmaginabili, ma che non ha mai rinunciato all’idea che il nostro mondo comune debba essere governato dalla legge e non dalla violenza”, ha dichiarato l’ambasciatore dell’Ucraina. Alla cerimonia hanno partecipato la Presidente dell’Assemblea degli Stati parte (Asp), Päivi Kaukoranta, diversi giudici della Cpi, rappresentanti dell’Ufficio del Procuratore, del Registro, del Fondo fiduciario a beneficio delle vittime e delle ambasciate degli Stati parte accreditati nei Paesi Bassi. Il 25 ottobre 2024 l’Ucraina ha formalmente depositato lo strumento di ratifica dello Statuto di Roma della Cpi e lo Statuto è entrato in vigore il 1° gennaio 2025: ora il 20esimo Paese del gruppo dell’Europa orientale a far parte della Corte. Kiev, ad ogni modo, aveva già accettato la giurisdizione della Corte poiché, dopo lo scoppio della guerra con la Russia nel 2014, aveva chiesto all’Aja di indagare i crimini russi commessi nei territori occupati. Nel marzo del 2023 la Corte aveva fatto scalpore spiccando un mandato di arresto ai danni di Vladimir Putin nel quadro del programma di rimozione dei bambini ucraini dai territori occupati, dati poi in adozione.

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