Una città in lutto ha camminato in silenzio per ricordare Chiara Giannini, la giovane sommelier di 28 anni morta tragicamente nel crollo del controsoffitto del ristorante Essenza a Terracina. Una marcia composta, toccante, attraversata da un profondo senso di rispetto e incredulità, si è snodata ieri sera dal cuore del centro storico fino al Santuario di Sant’Anna, patrona della città, in una lunga processione di luci e silenzi. Oltre mille persone, tra amici, familiari, colleghi, cittadini e turisti, hanno partecipato alla fiaccolata organizzata spontaneamente sui social per rendere omaggio a una giovane donna che, come testimoniano coloro che l’hanno conosciuta, “ha aiutato gli altri fino alla fine”. Chiara, infatti, secondo i racconti di chi è sopravvissuto alla tragedia, non ha pensato a se stessa. Nei drammatici istanti del cedimento del controsoffitto, avvenuto nel tardo pomeriggio del 12 luglio, la giovane avrebbe cercato di mettere in salvo alcuni clienti, avvisando i colleghi e guidandoli verso l’uscita. Un gesto istintivo, di altruismo puro, che ha finito per costarle la vita. La fiaccolata è partita intorno alle 21 da piazza Municipio, davanti al Palazzo Comunale, luogo simbolo della città. Ad aprire la marcia, una gigantografia di Chiara, con un sorriso gentile e un calice tra le mani, quello stesso sorriso che tutti descrivono come “solare, contagioso, mai fuori posto”. In silenzio, solo accompagnati da qualche nota di sottofondo e dal lieve fruscio dei passi sull’acciottolato, i partecipanti hanno attraversato corso Anita Garibaldi, per poi salire fino al Santuario di Sant’Anna, dove è stata celebrata una messa in suffragio officiata da don Alessandro Amato. Tra i presenti, anche il sindaco di Terracina, Francesco Giannetti, che ha parlato brevemente prima della funzione: “Chiara era una ragazza amata, appassionata del suo lavoro, con un futuro promettente davanti. Quanto accaduto è una ferita profonda per tutta la nostra comunità. Saremo vicini alla famiglia e pretendiamo piena chiarezza su questa tragedia”. Nel luogo sacro, gremito in ogni ordine di posto, il silenzio è stato rotto solo da singhiozzi e preghiere. Le colleghe dell’Associazione Italiana Sommelier, con cui Chiara collaborava da tempo, hanno portato una corona di fiori bianchi. “Era una professionista seria, competente, con una dedizione rara. Sapeva parlare del vino come si parla dell’amore”, ha detto una rappresentante commossa. Chiara Giannini lavorava da alcuni anni al ristorante Essenza, uno dei più noti locali gourmet della Riviera di Ulisse, dove aveva trovato una seconda casa. In quell’ambiente aveva saputo ritagliarsi un ruolo di prestigio, stimata sia per le sue competenze che per la sua gentilezza. Viveva a Terracina con la madre, e sognava di aprire un’enoteca tutta sua. L’inchiesta sul crollo è ancora in corso, coordinata dalla Procura di Latina. I carabinieri, insieme ai tecnici dell’Asl e dei Vigili del Fuoco, hanno sequestrato l’intero stabile per effettuare rilievi strutturali. Al momento, non si escludono ipotesi di negligenza o difetti costruttivi. In quella maledetta sera erano presenti oltre 30 persone tra sala e cucina. Fortunatamente, grazie anche al pronto intervento di Chiara, molti sono riusciti a mettersi in salvo prima del cedimento totale del soffitto, che si è staccato improvvisamente piombando con violenza sulla sala centrale. Le esequie della giovane saranno celebrate lunedì 21 luglio, sempre a Sant’Anna. Intanto, il Comune ha proclamato il lutto cittadino nel giorno dei funerali. Le attività commerciali abbasseranno le saracinesche in segno di rispetto e la bandiera del Municipio sventolerà a mezz’asta. Chiara Giannini lascia un vuoto immenso nella comunità terracinese, ma anche un esempio incancellabile di dedizione, generosità e coraggio. Come ha scritto uno dei suoi amici in una lettera lasciata tra i fiori davanti al ristorante chiuso: “In un mondo che crolla, tu sei stata la forza che ha sorretto gli altri. Non ti dimenticheremo mai.”