mercoledì, Luglio 30, 2025

Valcanneto, chiuso il Bosco: “Rischi troppo alti, ora una nuova gestione”

Il Bosco di Valcanneto è ufficialmente chiuso. Un’ordinanza firmata dalla sindaca Elena Gubetti ha interdetto l’accesso all’intera area per motivi di sicurezza, dopo che il Servizio Fitosanitario della Regione Lazio ha certificato la presenza della Brenneria goodwinii, un batterio aggressivo che sta decimando decine di querce già indebolite da anni di siccità e scarsa manutenzione. Una “bomba biologica” che impone, ora, un duplice obiettivo: garantire la sicurezza dei cittadini e avviare un nuovo corso nella gestione del patrimonio boschivo locale. La storia del bosco arriva da lontano. Come ricorda la consigliera comunale Laura Mundula, «l’iter per l’acquisizione dell’area da parte del Comune si è chiuso solo a fine mandato dell’ex sindaco Pascucci, dopo un lungo lavoro politico e amministrativo». L’attuale amministrazione ha inserito la valorizzazione del bosco nel programma elettorale, avviando un monitoraggio fitosanitario e una serie di carotaggi che, nei mesi, hanno evidenziato un grave degrado strutturale. Molti alberi erano già crollati, altri a rischio di cedimento. I risultati ufficiali delle analisi, arrivati in primavera, hanno spinto il Comune a chiudere l’intero bosco. Prima del provvedimento, l’amministrazione aveva incontrato associazioni come Amici del Bosco, Scout, Comitato di Zona e ScuolAmbiente per condividere una strategia d’intervento. La prima fase riguarderà la parte meno compromessa, tra la piattaforma e i campetti di via Corelli, dove interverrà la Multiservizi Caerite, società in house del Comune. Ben più complessa la situazione dell’area retrostante la scuola, fino al Village: qui servirà un bando pubblico e l’intervento di ditte specializzate per l’abbattimento e la rimozione degli alberi malati, previa autorizzazione della Regione. Il reperimento dei fondi è tuttora in corso. La consigliera Mundula continua a sollecitare l’adozione di un Piano di Gestione Forestale, oggi assente, ma ritenuto indispensabile per accedere a finanziamenti e per garantire una tutela sistemica anche ad altri polmoni verdi, come la Macchia della Signora. Nel frattempo, la chiusura ha comportato la sospensione di alcuni eventi pubblici, tra cui una camminata notturna. «La sindaca ci ha spiegato che, alla luce delle analisi ufficiali, la responsabilità è concreta: la sicurezza viene prima di tutto», spiegano i volontari delle associazioni. Il Gruppo Amici del Bosco, in un post pubblico, ha espresso amarezza: «Avevamo già sollecitato verifiche nel 2023, senza ottenere risposta. Anche il nostro progetto di riqualificazione è rimasto lettera morta. Oggi chiediamo chiarezza, cartelli di divieto su tutti gli accessi e un confronto vero con l’amministrazione». Il gruppo ha promesso di continuare a svolgere un ruolo attivo, come “sentinelle del bosco”. L’amministrazione, da parte sua, rivendica la trasparenza del percorso intrapreso. «Non si tratta di un’emergenza improvvisa – spiega Mundula – ma di un processo partito oltre un anno e mezzo fa, su spinta dell’ex assessora all’Ambiente Francesca Appetiti. Portare i tecnici della Regione sul posto non è stato semplice e le tempistiche sono dipesa da enti esterni. Le associazioni sono sempre state coinvolte». Il nodo, ora, è il futuro. «Questa chiusura è solo l’inizio – sottolinea la consigliera –. Serve programmazione, risorse e una visione di lungo periodo. Solo così il bosco potrà tornare fruibile e sicuro». Una visione condivisa dalla sindaca Gubetti: «Per la prima volta, il bosco sarà oggetto di una manutenzione ordinaria e straordinaria programmata. I lavori inizieranno in sicurezza, e il nostro obiettivo è restituire presto alla comunità un’area verde rigenerata. In passato sono state le associazioni a occuparsene con passione. Ora tocca al Comune portare a termine il lavoro».

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