mercoledì, Agosto 6, 2025

Ardea, Toppi (Noi Moderati) tenta la mediazione ma la crisi politica si aggrava: Maggioranza a rischio implosione

A gettare acqua sul fuoco, almeno in apparenza, ci prova Paolo Toppi, segretario provinciale di Noi Moderati, che in una nota dai toni apparentemente concilianti prova a contenere la tensione esplosa nei giorni scorsi all’interno della maggioranza cittadina. Il riferimento è al durissimo scontro tra Fratelli d’Italia e Noi Moderati, culminato in un botta e risposta che ha fatto emergere tutte le crepe – e forse fratture irreparabili – nel fragile equilibrio politico che regge l’amministrazione. «Invitiamo tutti ad abbassare i toni e a tornare a un confronto responsabile», afferma Toppi nel comunicato diffuso nella serata di ieri. Ma a rendere meno rassicurante il messaggio è lo stesso contenuto della nota, in cui il dirigente provinciale non risparmia critiche, né nasconde i malumori crescenti nella coalizione. Il segretario annuncia che all’inizio della prossima settimana è previsto un incontro chiarificatore con Fratelli d’Italia, per valutare, nero su bianco, se esistano ancora le condizioni politiche per proseguire l’esperienza amministrativa fino a fine mandato. E anche oltre. «Serve la volontà di sedersi di nuovo insieme – afferma Toppi – e capire se ci sono ancora le basi per rilanciare il progetto nel prossimo quinquennio. Ma questo può avvenire solo con una vera condivisione e senso di responsabilità». Parole che cercano il dialogo ma che, al tempo stesso, rivelano una maggioranza profondamente logorata, anche da recenti scelte strategiche non condivise. Su tutte, l’ingresso di parte dell’ex opposizione nei banchi della maggioranza, che ha mutato – è la stessa Noi Moderati a sottolinearlo – l’equilibrio politico uscito dalle urne. Nel suo intervento, Toppi punta il dito contro la «sterile polemica della consigliera Cofano», accusata di alimentare divisioni e tensioni inutili, e non nasconde il malcontento per la gestione di alcune dinamiche interne, definendole «dannose per l’intero impianto amministrativo». È il segnale che le tensioni non sono isolate, ma diffuse e trasversali a più livelli. Paradossalmente, l’attuale maggioranza numerica – con soli tre consiglieri all’opposizione – appare sempre più debole politicamente. Lacerata da personalismi, accuse reciproche e assenza di una strategia comune, la coalizione di governo cittadino sembra avvitata su se stessa, incapace di dare slancio all’attività amministrativa. Il rischio, ora più che mai, è quello di uno stallo istituzionale proprio alla vigilia di una fase decisiva: tra progetti in cantiere, fondi da intercettare e scadenze da rispettare, la città di Ardea rischia di essere ostaggio di un conflitto interno che sta erodendo la fiducia dei cittadini nella politica locale. Con la tenuta della maggioranza appesa a un filo, anche la posizione del sindaco torna a traballare. Gli osservatori parlano di uno scenario apertissimo: il vertice politico previsto nei prossimi giorni potrebbe rivelarsi l’ultima chiamata per salvare l’alleanza. Ma senza un vero cambio di passo – e di toni – il rischio concreto è che questa fase si trasformi nel preludio a una crisi formale. E a nuove elezioni.

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