Israele e Siria hanno concordato il cessate il fuoco. L’ambasciatore americano in Turchia, inviato speciale Usa per la Siria, Tom Barrack. “Il primo ministro israeliano Netanyahu e il presidente siriano Ahmed al-Sharaa, sostenuti dal segretario di Stato Usa Rubio, hanno concordato un cessate il fuoco sottoscritto da Turchia, Giordania e dai paesi limitrofi. Invitiamo drusi, beduini e sunniti a deporre le armi e, insieme ad altre minoranze, a costruire una nuova e unita identità siriana in pace e prosperità con i paesi limitrofi”, scrive Barrack su X. “Papa Leone ha offerto la disponibilità della Santa Sede a mediazioni per l’Ucraina e per gli altri fronti di guerra. E tale disponibilità resta”. Lo ha detto il Segretario di Stato del Vaticano, cardinale Pietro Parolin, in un’intervista a TG2 Post. “Ma – ha aggiunto Parolin – al di là di questo, io veramente vedo difficile fare ulteriori passi, anche perché quando si usa la parola mediazione in termine tecnico, essa vige soltanto nel momento in cui le due parti l’accettano. Non solo uno dei due contendenti, delle due parti, dei due Paesi, delle popolazioni in conflitto. Perché si possa accettare questa meditazione la diplomazia vaticana continua a insistere e a offrirsi, senza perdere la speranza, ma diciamo che tecnicamente è molto difficile in questo momento andare oltre, e del resto anche altri tentativi di mediazioni esterne al Vaticano non hanno funzionato fino a oggi”. Il movimento palestinese Hamas non garantisce un ritorno ad accordi parziali sulla Striscia di Gaza né la proposta di liberare 10 ostaggi se Israele rimarrà inflessibile nei negoziati. L’ha affermato Abu Obeida, portavoce delle Brigate al Qassam. “Se il nemico è irremovibile e rifiuta questo round, come ha fatto ogni volta, allora non garantiamo un ritorno alla formula di accordi parziali né alla proposta di rilascio di 10 prigionieri”, ha dichiarato Obeida in un intervento trasmesso da Al Jazeera. Mercoledì, Axios ha riferito, citando fonti, che Stati Uniti, Qatar ed Egitto avevano presentato a Israele e Hamas una versione aggiornata di un accordo di cessate il fuoco a Gaza e di scambio di ostaggi, che include, tra le altre cose, il rilascio di prigionieri palestinesi dalle carceri israeliane. La scorsa settimana, Hamas ha annunciato di aver concordato il rilascio di 10 ostaggi nell’ambito dei negoziati per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Nello stesso giorno, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto durante una visita a Washington che c’è una buona possibilità di raggiungere un accordo di cessate il fuoco con Hamas e di riportare tutti gli ostaggi israeliani in patria. Un ragazzo palestinese di 14 anni, Amro Kabah, sarebbe stato ucciso da colpi di arma da fuoco delle Forze di difesa israeliane nel villaggio di Yabad, nella Cisgiordania settentrionale. Lo ha riferito il Ministero della Salute palestinese. Secondo i residenti, i soldati israeliani avrebbero sparato al ragazzo per strada e impedito a veicoli o ambulanze di raggiungerlo per prestargli soccorso. Il padre del ragazzo ha cercato di avvicinarsi, ma i soldati lo avrebbero aggredito brutalmente e arrestato, hanno aggiunto i testimoni. Solo dopo l’arresto del padre, la Mezzaluna rossa sarebbe riuscita a trasportare il ragazzo all’ospedale, dove è stato dichiarato morto, hanno riferito i residenti. Le Forze di difesa israeliane hanno poi chiuso l’ingresso principale della cittadina di Yabad con blocchi di cemento, hanno segnalato gli abitanti.
Usa, Israele e Siria hanno concordato il cessate il fuoco. Trump: “A breve altri 10 ostaggi rilasciati a Gaza”
