martedì, Agosto 5, 2025

Settimana cruciale per il commercio globale: vertici Ue in Giappone e Cina prima della scadenza con Trump

Si apre una settimana decisiva per i fragili equilibri del commercio mondiale. Con la scadenza del 1° agosto ormai alle porte – data entro cui l’Unione Europea e gli Stati Uniti dovranno trovare un’intesa per evitare nuovi dazi voluti da Donald Trump – i vertici Ue sono attesi in due capitali strategiche: Tokyo e Pechino. Una doppia missione diplomatica che ha sollevato interrogativi sulla possibilità che possa distogliere l’attenzione dai difficili negoziati transatlantici. Ma un portavoce della Commissione europea smorza le polemiche: “La deadline resta il primo agosto. Dopo i vertici asiatici ci sarà ancora una settimana piena per i colloqui politici. I contatti tecnici con Washington sono attivi e continui”. Sullo sfondo, l’ombra dei nuovi dazi statunitensi. Il rischio concreto è che Washington, su spinta dell’amministrazione Trump, possa introdurre pesanti tariffe contro settori strategici dell’industria europea e asiatica, dall’auto all’elettronica. Per questo, la diplomazia Ue è al lavoro senza sosta, confidando in una soluzione “last minute” che eviti l’inasprimento delle tensioni commerciali. Anche il Giappone, alleato strategico di Bruxelles, si muove per scongiurare l’ipotesi peggiore: il capo negoziatore Ryosei Akazawa volerà la prossima settimana negli Stati Uniti per un tentativo estremo di dialogo sulle tariffe.Il primo appuntamento sarà mercoledì 23 luglio a Tokyo, dove Ursula von der Leyen, il presidente designato del Consiglio europeo Antonio Costa, e l’Alta rappresentante Kaja Kallas parteciperanno al 30° vertice Ue-Giappone. La missione nipponica sarà l’occasione per rafforzare la cooperazione bilaterale in materia di sicurezza, commercio, difesa economica e multilateralismo, con particolare attenzione alla regione indo-pacifica. Gli scambi tra le due economie ammontano a circa 193 miliardi di euro all’anno, rendendo il Giappone il settimo partner commerciale dell’Ue. Al centro dell’agenda anche il rilancio del CPTPP (Comprehensive and Progressive Agreement for Trans-Pacific Partnership), l’accordo commerciale transpacifico che include, tra gli altri, Canada e Regno Unito. L’obiettivo europeo è ambizioso: porre le basi per un “WTO 2.0”, un nuovo ordine commerciale multilaterale capace di reggere alle tensioni geopolitiche. Decisamente più delicato sarà il giorno successivo, giovedì 24 luglio, con il 25° vertice Ue-Cina, che coincide con il 50° anniversario delle relazioni diplomatiche tra Bruxelles e Pechino. La giornata inizierà con un incontro bilaterale con il presidente Xi Jinping, focalizzato su temi globali e rapporti bilaterali, seguito da un pranzo di lavoro. Nel pomeriggio, la delegazione Ue sarà ospite del primo ministro Li Qiang, per una cena ufficiale centrata sulle questioni economiche e commerciali. La Commissione si aspetta un dialogo “franco, sostanziale e dettagliato”, consapevole delle forti interdipendenze economiche ma anche dei crescenti squilibri. La Cina è oggi il secondo partner commerciale dell’Ue, con scambi quotidiani per 2 miliardi di euro e un commercio bilaterale aumentato di 300 volte in 50 anni. Tuttavia, l’anno scorso il deficit commerciale europeo con Pechino ha superato i 300 miliardi, con l’Ue che denuncia pratiche di concorrenza sleale e scarso accesso al mercato cinese. “Accogliamo la concorrenza, ma deve essere equa”, sarà il messaggio chiave di von der Leyen. Bruxelles chiederà reciprocità, maggiore apertura, e riforme strutturali in grado di riequilibrare una relazione oggi percepita come asimmetrica. Il vertice cinese sarà anche un’occasione per affrontare i grandi temi geopolitici. L’Ue porterà la questione della guerra in Ucraina al centro del tavolo, chiedendo a Pechino di cessare ogni tipo di sostegno diretto o indiretto alla Russia, e di promuovere un cessate il fuoco immediato e incondizionato. Bruxelles insisterà sul fatto che non si tratta solo di una guerra europea, ma di una minaccia diretta all’ordine internazionale basato su regole condivise. Sarà anche ribadita l’importanza di applicare le sanzioni internazionali e di rispettare i principi fondamentali del diritto internazionale e dei diritti umani. Quella appena iniziata è, con ogni probabilità, una delle settimane più delicate dell’anno per la diplomazia economica globale. Tra tentativi di mediazione, nuovi equilibri geopolitici e la pressione crescente di un’America sempre più protezionista, l’Ue cerca un ruolo di ponte tra Oriente e Occidente, nella difficile impresa di tenere insieme libero commercio, sicurezza strategica e sovranità economica. Con l’orologio che corre verso il primo agosto, la posta in gioco non potrebbe essere più alta.

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