martedì, Agosto 5, 2025

Ladispoli, tra turismo e degrado: campeggio abusivo in pieno centro tra marciapiedi occupati e parcheggi violati

Sarebbe bello crederci, raccontare una città ordinata, vivibile, sicura. Ma la realtà quotidiana, quella che si tocca con mano camminando per le strade di Ladispoli, parla una lingua diversa. A tratti surreale. Un paradosso tutto italiano, dove mentre si combattono gli “accampamenti abusivi” sul lungomare, spuntano campeggi improvvisati nel cuore della città, sotto gli occhi attoniti di residenti e passanti. L’ultimo episodio, al limite dell’incredibile, è andato in scena all’incrocio tra via Bracciano e via Milano: un camper parcheggiato contromano su uno stallo riservato ai disabili, cena apparecchiata direttamente sul marciapiede – peraltro di pertinenza privata – e conducente in costume, rilassato tra i fornelli improvvisati. Accanto, un cane legato al parafango, libero di scorazzare indisturbato nel traffico dell’incrocio. Una scena che ha lasciato i cittadini tra l’indignato e lo sbigottito. «Sembrava una candid camera», racconta chi ha assistito alla scena. E invece era tutto vero, in quella che da più parti viene celebrata come la “capitale del litorale”, un gioiello balneare da mostrare con orgoglio. Ma la realtà – almeno quella vissuta dai cittadini – sembra un’altra: un’arena dove le regole spesso valgono solo per alcuni, dove l’impunità è ormai normalizzata, e dove l’inciviltà si manifesta in forme sempre più creative. L’episodio del camper è solo l’ultimo di una lunga serie: auto e moto che sfrecciano di notte, risse improvvise, rumori molesti fino a tarda notte. Un quadro che stride con la narrazione patinata di una città ordinata e turistica. E che pone ancora una volta il tema della gestione dello spazio pubblico e del controllo del territorio. «Dal prossimo anno – ironizza il cittadino Alessandro Giovannetti, autore della segnalazione – potremmo esporre questi quadri alla Biennale. Sarebbe un successone». Una provocazione che sa tanto di denuncia, perché mentre le parole volano, il degrado resta. E cresce.

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