mercoledì, Novembre 5, 2025

Sala in Consiglio: “Ho le mani pulite, se la maggioranza c’è io vado avanti”. L’assessore Tancredi: “Ho rassegnato le mie dimissioni”

“Non potrò essere breve e me ne rammarico. È un momento delicato per molti motivi che hanno a vedere con la mia persona”: inizia così l’intervento del sindaco di Milano in Consiglio Comunale. “Sono giorni confusi in cui tutto sembra diventare oscuro, le certezze sembrano vacillare e anche le fisionomie più note sembrano confondersi. Ed è per questo che io voglio essere chiarissimo” ha proseguito Sala. È il giorno di Giuseppe Sala, del sindaco: il primo cittadino di Milano, anche lui indagato nell’inchiesta sull’urbanistica e gli appalti, parla nel corso del Consiglio comunale. Finora, ha solo espresso il suo disappunto per aver appreso dalla stampa e non dalla Procura di essere direttamente coinvolto nell’indagine che ha terremotato, tra richieste di arresto e di dimissioni, l’establishment urbanistico-edilizio di Palazzo Marino. “Tutto ciò che ho fatto nell’arco delle due sindacature, di cui ho avuto onere e onore, si è sempre esclusivamente basato sull’interesse dei cittadini e delle cittadine. Non esiste una singola azione che possa essere attribuita a mio vantaggio” ha detto, tra le prime cose, il primo cittadino. “Certa politica” che ha “comportamenti sgraziati” sta “commettendo un errore” ha detto Sala, precisando che se questo viene fatta per ottenere “una fotonotizia” sulle pagine locali va bene ma “se lo fate per destabilizzarmi non avete possibilità, nella vita ho affrontate cose cento volte più gravi”. “Noi, e nessun altro, abbiamo il dovere di mantenere gli impegni presi con le elettrici e gli elettori” ha detto il sindaco di Milano parlando alla sua maggioranza, sottolineando “l’obiettivo di tenere insieme sviluppo e aiuto a chi è in difficoltà. Non tutto quello che abbiamo tentato è perfezione ma abbiamo mantenuto la traiettoria” ha aggiunto. Intanto Sala ha incassato l’appoggio degli esponenti locali del Pd: “Come delegazione, abbiamo ribadito al sindaco l’appoggio e il sostegno del Pd. Abbiamo espresso le nostre priorità, confermando al sindaco la necessità di segnali di cambiamento per rispondere ai nuovi bisogni della città. Può essere un’occasione per ripartire, investendo sul confronto serrato con la città da parte di tutto il centrosinistra, dando priorità alle sfide più pressanti che hanno investito Milano: diritto all’abitare, direzione dello sviluppo urbanistico, accessibilità, equità e città pubblica”, ha scritto in una nota il segretario del Pd di Milano, Alessandro Capelli. Il primo cittadino rigetta le accuse che gli vengono rivolte dai magistrati e ha sempre difeso, da quando sono iniziate le inchieste, l’operato del Comune tanto da ribadire che non si riconosce nelle ricostruzioni della Procura. Ormai tracciata la strada per l’assessore alla Rigenerazione urbana, Giancarlo Tancredi, che ha annunciato le sue dimissioni. L’assessore entrando in Sala Brigida è stato accolto con abbracci e strette di mano dagli altri colleghi della giunta. Presenti in Aula, tra il pubblico, esponenti dem come Pietro Bussolati e Simona Malpezzi, Alessandro Capelli, Silvia Roggiani, oltre a Ivan Scalfarotto di Italia Viva. Per lui la Procura ha chiesto gli arresti domiciliari, mercoledì è in programma l’interrogatorio di garanzia che sta preparando con il suo avvocato e in cui ha intenzione di chiarire la sua posizione. Le dimissioni di Tancredi sono un passaggio obbligato, avendo egli gestito tutte le partite più importanti dell’urbanistica degli ultimi anni e dopo le accuse che gli vengono rivolte, non può continuare ad occupare quella poltrona. In un secondo momento si vedrà se al posto di Tancredi arriverà una figura terza, non politica e di garanzia, che operi a fianco del sindaco nell’ultima parte del mandato ad avere un nuovo Pgt, Piano di governo del territorio, e a concretizzare il Piano straordinario per la casa, che prevede di realizzare su terreni del Comune 10mila appartamenti per la classe media. La seduta del Consiglio è stata comunque tesa e con proteste da parte dell’opposizione di centrodestra. All’inizio dell’intervento del sindaco, c’è stato un forte botta e risposta, replicato più volte, con il consigliere di FdI Marcora. “Al consigliere Marcora che ha ritenuto di avere un momento di fama postando una mia foto in versione da galeotto, voglio dire che ho segnalato il suo gesto ai vertici del suo partito, al presidente del Consiglio e al presidente del Senato”: è quanto ha detto il sindaco Sala al consigliere comunale di Fratelli d’Italia che pubblicò, poi cancellandolo, un post con Sala vestito da detenuto. “Quello che mi hanno risposto lo tengo per me” ha aggiunto Sala. “Ora starò a vedere: se la forza politica a cui lei ha aderito le farà fare carriera, vorrà dire che condivide e appoggia il suo comportamento. Se ciò non avverrà, il partito che governa la nostra nazione ha un minimo rispetto istituzionale e ci tiene”. Da parte sua, Sala ha bisogno di garanzie per proseguire il mandato fino alla scadenza naturale nel 2027. Così come il Pd chiede a lui una svolta, sull’urbanistica prima di tutto, ma anche sul tema casa, sul verde, sul fatto di avere una città più a misura di classe media.

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