È polemica sul lungomare di Ardea, dove una decisione dell’Amministrazione comunale sta facendo discutere residenti, commercianti e turisti. Al centro del caso c’è la scelta di destinare un’area pubblica, solitamente adibita alla sosta dei bagnanti, a un’attività di intrattenimento itinerante. Un evento che, pur riscuotendo interesse, occuperà lo spazio per diverse settimane, privando la zona – già afflitta da storica carenza di parcheggi – di decine di posti auto proprio nel cuore della stagione estiva. Il risultato? Auto parcheggiate ovunque, spesso lungo la carreggiata, e una raffica di multe da parte della polizia locale. Solo nella giornata di ieri – stando a quanto riferito da alcuni cittadini – sarebbero stati sanzionati decine di veicoli. Tutto legittimo dal punto di vista normativo, certo. Ma in molti si chiedono: è possibile pretendere il rispetto delle regole, senza garantire le condizioni minime per farlo? La vicenda apre una riflessione più ampia sulle scelte urbanistiche e turistiche della città. È davvero sensato, nel pieno dell’estate, sacrificare un’area di sosta strategica a favore di un evento ludico, per quanto apprezzabile? E soprattutto, è questa la visione con cui si intende incentivare il turismo ad Ardea? Meno servizi, più sanzioni e zero alternative? Le critiche, in particolare, arrivano da chi quotidianamente vive o lavora nella zona, e che ora si trova a fare i conti con disagi crescenti, anche sul fronte della sicurezza. Mentre infatti in via Bergamo i controlli si moltiplicano, in altri tratti del litorale dilagano episodi di microcriminalità, con auto in sosta vandalizzate, vetri infranti e furti negli abitacoli, approfittando dell’assenza di vigilanza. Una gestione quantomeno sbilanciata, che inizia a sollevare più di una perplessità. Con l’estate nel vivo e il turismo da valorizzare, c’è chi chiede che il Comune ripensi le proprie priorità, rimettendo al centro le esigenze reali di chi il mare lo vive davvero.
