giovedì, Luglio 24, 2025

Urbanistica, Tancredi risponde a tutte le domande del gip. Marinoni: “Quando finirà tutto rivoglio la stampa qui”

Questa mattina sono iniziati davanti al giudice per le indagini preliminari Mattia Fiorentini, al settimo piano del tribunale di Milano, gli interrogatori di sei tra i principali indagati nell’inchiesta sull’urbanistica milanese, per i quali la procura ha chiesto misure cautelari. Intanto sono stati tutti rinviati a giudizio i 6 indagati per il progetto delle Park Towers di via Crescenzago a Milano che ha portato alla costruzione di tre torri all’interno del Parco Lambro per un totale di 113 appartamenti. Lo ha stabilito il gup Alessandra Di Fazio accogliendo la richiesta dei pm Marina Petruzzella, Paolo Filippini e Mauro Clerici, titolari di uno dei tanti filoni di indagine sull’urbanistica milanese. Il processo prenderà il via il prossimo 12 novembre davanti al Tribunale di Milano. Tra i 6 imputati per lottizzazione abusiva c’è anche Andrea Bezziccheri, imprenditore a capo dell’impresa di costruzioni Blustone coinvolto anche nell’ultimo troncone di inchiesta che ha visto i magistrati milanesi chiedere per lui l’arresto in carcere. Bezziccheri è uno dei 6 indagati che oggi si presenterà davanti al gip Mattia Fiorentini per l’interrogatorio preventivo sulla richiesta di arresto dei pm. È importante perché in questo fascicolo c’erano già molte delle questioni che sono il presupposto anche delle contestazioni mosse ad altri sei indagati che proprio oggi sono stati convocati dal gip. Giancarlo Tancredi “ha risposto a tutte le domande, non si è sottratto a niente, ha depositato una memoria e si è difeso. Ci ha detto di avere chiesto una sospensione dall’incarico dirigenziale che ha in Comune”. Lo ha detto la procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano uscendo dall’aula del settimo piano del Tribunale dove l’ex assessore alla Rigenerazione Urbana è stato sottoposto all’interrogatorio preventivo. Al confronto col gip Mattia Fiorentini, chiamato a decidere sulla richiesta di arresti domiciliari, hanno partecipato anche i pm Marina Petruzzella, Paolo Filippini e Mauro Clerici. “Noi abbiamo insistito per la richiesta di arresto” ha spiegato Siciliano. Alla domanda se si siano indebolite le esigenze cautelari alla luce delle dimissioni da assessore e dell’autosospensione dall’incarico dirigenziale, Siciliano ha risposto: “E’ una valutazione che spetta al gip”. L’interrogatorio è durato circa un’ora e mezza. Uscendo dall’aula, Tancredi non ha rilasciato dichiarazioni. “Si è dimesso, oltre che dal ruolo di assessore, anche dall’incarico dirigenziale che ricopriva in Comune”, ha specificato la pm Siciliano. Il primo a presentarsi davanti al giudice è stato Giuseppe Marinoni, ex presidente della commissione paesaggio del Comune di Milano e uomo chiave dell’inchiesta sull’urbanistica. Non ha risposto alle domande del gip avvalendosi della facoltà di non rispondere. L’avvocato di Marinoni, Eugenio Bono, che ha presentato una breve memoria difensiva per spiegare la mancanza di necessità delle misure cautelari chieste dalla procura, ha detto ai cronisti che “non ci sono episodi corruttivi di alcun tipo, chiariremo la nostra posizione nel dibattimento. Il sistema delineato dalla procura non è quello descritto nell’atto che avete letto, non c’era alcun sistema”. La Procura di Milano ha invece ipotizzato che tramite lui sarebbe passato quel “piano di governo del territorio ombra”, che avrebbe avuto lo scopo di gestire una “incontrollata espansione edilizia” di Milano. Marinoni rischia il carcere per corruzione, falso e induzione indebita. Concorso in corruzione, insieme a falso e induzione indebita, i reati contestati all’ormai ex assessore Giancarlo Tancredi, che sarà sentito alle 11.45. Per lui e per l’immobiliarista Manfredi Catella, convocato nel pomeriggio, la Procura ha chiesto i domiciliari. Davanti al giudice anche l’imprenditore Andrea Bezziccheri e gli architetti Alessandro Scandurra e Federico Pella – tutti e tre, come Marinoni, rischiano il carcere. Pella nelle ultime ore si è dimesso dagli incarichi nello studio di progettazione J+S – che ha progettato l’impianto termale sorto sulle ex scuderie de Montel a San Siro. E dalle indagini emerge che l’architetto, insieme a Marinoni, avrebbe avuto mire sull’intero quartiere. Tra i due – sostengono gli inquirenti – c’era uno scambio di informazioni anche confidenziali sul complicato iter per il nuovo stadio: “sarebbe opportuno – scriveva Pella a Marinoni – capire chi c’è dietro”. Nel mirino, le aree intorno al Meazza, destinate a complessi residenziali e ricettivi. Nessun accordo corruttivo, la tesi che sosterranno gli indagati. Sull’inchiesta è intervenuto intanto anche il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, secondo il quale le notizie emerse in questi giorni sarebbero segrete e quindi non divulgabili. “È una porcheria – ha dichiarato Nordio -, è accaduto 30 anni fa a Berlusconi, è accaduto a Sala ora e nel frattempo è accaduto a centinaia di persone”.

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