giovedì, Agosto 7, 2025

Civitavecchia rilancia sulle crociere mentre Barcellona frena: “Qui il traffico cresce, è un’opportunità da cogliere”

Mentre Barcellona annuncia lo stop alla crescita del traffico crocieristico a partire dal 2030, con una riduzione del numero di terminal per contenere gli effetti dell’overtourism, a Civitavecchia la notizia non genera allarme ma apre un ventaglio di opportunità. Il porto laziale, già ai vertici mondiali per numero di crocieristi, si prepara a scalare posizioni e punta con decisione alla leadership europea. «Non facciamo i nostri piani su quello che fanno gli altri – afferma con pragmatismo John Portelli, direttore generale di Roma Cruise Terminal –. Il traffico a Civitavecchia è in costante aumento, in particolare nel settore del turnaround, quello che genera il maggiore indotto economico. La città sta rispondendo bene, dai servizi ricettivi ai parcheggi. Dobbiamo continuare a crescere: è un bene per tutti». Una visione condivisa dal sindaco Marco Piendibene, che parla con orgoglio del ruolo strategico del porto per una città di 53mila abitanti: «Siamo pronti a salire ancora nella classifica mondiale. Il nostro porto compete con metropoli da milioni di abitanti. Ringrazio tutti gli attori che hanno contribuito: RCT, Autorità portuale, operatori turistici. Ora si guarda avanti: dalla ZTL gialla per regolare i flussi, alla riqualificazione dell’ex Italcementi. Attenzione però: serve una governance forte per tradurre questa crescita in ricchezza e benessere condivisi». Parole che trovano eco nel commissario dell’Autorità di Sistema Portuale, Pino Musolino, già artefice della crescita dello scalo crocieristico: «Avevo previsto la scelta di Barcellona. Ma lì hanno subito l’overtourism senza governi forti. Civitavecchia è diversa: le infrastrutture ci sono, le crociere crescono senza impattare negativamente sulla città. Il rischio di overtourism oggi non c’è, ma serve lungimiranza. A Venezia, che guidavo, si è cancellato un settore da mezzo miliardo e 5.000 posti di lavoro in un attimo. Civitavecchia ha tutto per diventare il primo porto del Mediterraneo, grazie anche al completamento dell’antemurale». Dello stesso avviso anche il mondo delle imprese. Fabio Pagliari, presidente di Unindustria Civitavecchia, legge la decisione catalana come un’occasione da cogliere al volo: «Se Barcellona frena, Civitavecchia può diventare il primo porto crocieristico in Europa. È un’opportunità storica che va accompagnata da investimenti in offerte turistiche integrate e promozione del territorio. Questo primato sarà un biglietto da visita prezioso anche per attrarre nuovi capitali e rilanciare lo sviluppo industriale locale». Il messaggio è chiaro: dove Barcellona vede un limite, Civitavecchia intravede un traguardo. Le crociere non sono un fenomeno da contenere, ma una risorsa da gestire con visione, equilibrio e infrastrutture adeguate. E la città portuale laziale, oggi più che mai, si candida a diventare il cuore del turismo crocieristico del Mediterraneo.

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