martedì, Dicembre 23, 2025

Musolino traccia il bilancio del mandato all’Adsp: “Navigazione difficile ma porti rinati”

«È stata una navigazione difficile e faticosa, ma alla fine abbiamo trovato venti favorevoli e mari calmi». Con queste parole Pino Musolino, commissario straordinario e presidente per quattro anni dell’Autorità di Sistema Portuale (Adsp) del Mar Tirreno centro settentrionale, ha tracciato un bilancio sincero e appassionato del proprio mandato, definendolo «una delle più belle esperienze della mia vita». Musolino, arrivato nel dicembre 2020 nel pieno della seconda ondata pandemica, ha trovato un sistema portuale in gravi difficoltà: «Un porto tecnicamente in default, 18 navi ferme in rada, contenziosi incancreniti – come quello con Gtc fermo da oltre 11 anni o la vertenza Pas – e una reputazione da ricostruire, tra la guerra delle banane e le censure della Corte dei Conti». Oggi però, ha sottolineato, «i conti sono in ordine, i cantieri aperti, le opere in corso». Un lavoro che ha portato a investimenti per oltre 400 milioni di euro e al completamento delle principali tappe previste dal Pnrr. Tra i risultati più importanti, Musolino evidenzia l’accordo sul contratto di secondo livello per i dipendenti delle Autorità portuali, nato proprio a Civitavecchia e diventato modello per il contratto collettivo nazionale di primo livello. Un successo giuridico e amministrativo che ha tutelato lavoratori in tutta Italia, suscitando anche ringraziamenti diretti da parte di alcuni di loro. Il commissario non nasconde però qualche rammarico: «Non ho potuto avviare un vero percorso di sviluppo e progressione interna per i dipendenti, le progressioni verticali sono ferme dal 2011». E ammette di non aspettarsi un secondo mandato. Tra i traguardi più evidenti, la crescita del traffico crocieristico, destinato a stabilire nuovi record, e infrastrutture strategiche come il prolungamento dell’antemurale, l’ultimo miglio ferroviario, il nuovo porto commerciale di Fiumicino – il primo costruito da zero in Italia dagli anni ’70 – e il completamento dei dragaggi a Gaeta. Importante anche il riconoscimento di Civitavecchia come porto Core, che rappresenta un passo fondamentale nel panorama portuale nazionale. Musolino guarda con orgoglio al futuro, ma avverte: «L’incertezza istituzionale, con il voto per la nuova presidenza slittato a ottobre e il commissariamento in corso, può scoraggiare gli investitori. La politica ha il diritto di prendersi i tempi che ritiene, ma deve sapere che il tempo per i mercati globali non è infinito». Nonostante tutto, il commissario straordinario lascia il suo incarico con la consapevolezza di aver dato il massimo: «Ho fatto del mio meglio e l’affetto che ricevo per strada, dai civitavecchiesi, è la prova che forse non ho fatto tutto male. Porterò con me questo legame per sempre, per questi porti e per questo territorio».

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