In aereo o in treno, in bus e in nave, ma anche a piedi e in bicicletta. Stanno arrivando in queste ore da tutto il mondo 500mila giovani che vivranno questa settimana a Roma il loro Giubileo. Dagli scout ai neocatecumenali, tanti ragazzi erano già questa mattina a Piazza San Pietro per l’Angelus e Papa Leone ha salutato loro e tutti i giovani che da domani invaderanno la Capitale, tra canti e preghiere, messe e spettacoli. Il clou sarà vissuto il prossimo fine settimana con la veglia di sabato e la messa di domenica sulla spianata di Tor Vergata. “Il Giubileo sia occasione di incontro con Cristo”, ha detto il Papa durante l’Angelus salutando i giovani in italiano, inglese e spagnolo.
La macchina dell’accoglienza viaggia a ritmo pieno: nelle parrocchie e nelle scuole si preparano i posti letto, come anche bagni e docce trasportabili. Sono alcune centinaia le famiglie romane che hanno aperto le porte delle loro case per ospitare i giovani pellegrini. C’è una puntuale organizzazione anche per la distribuzione dei pasti e dell’acqua. Dal punto di vista dei contenuti, invece le chiese romane si preparano ad accogliere i giovani pellegrini che vivranno le catechesi divisi per gruppi linguistici. Grande attenzione anche per i disabili. I giovani arriveranno da tutto il mondo, in una sorta di piccola Gmg, in attesa della prossima Giornata Mondiale della Gioventù che si terrà a Seoul, in Corea, nel 2027. E’ prevista la partecipazione anche di piccoli gruppi di giovani che arrivano da zone di conflitto, come la Terra Santa o l’Ucraina. Ci saranno ragazzi di Paesi dove i cristiani sono una esigua minoranza, come gli Emirati Arabi o il Giappone. Gli italiani arriveranno in 70mila da tutte le diocesi, accompagnati da centoventi vescovi. In aereo o in treno, in bus e in nave, ma anche a piedi e in bicicletta. Stanno arrivando in queste ore da tutto il mondo 500mila giovani che vivranno questa settimana a Roma il loro Giubileo. Dagli scout ai neocatecumenali, tanti ragazzi erano già questa mattina a Piazza San Pietro per l’Angelus e Papa Leone ha salutato loro e tutti i giovani che da domani invaderanno la Capitale, tra canti e preghiere, messe e spettacoli. Il clou sarà vissuto il prossimo fine settimana con la veglia di sabato e la messa di domenica sulla spianata di Tor Vergata. “Il Giubileo sia occasione di incontro con Cristo”, ha detto il Papa durante l’Angelus salutando i giovani in italiano, inglese e spagnolo. La macchina dell’accoglienza viaggia a ritmo pieno: nelle parrocchie e nelle scuole si preparano i posti letto, come anche bagni e docce trasportabili. Sono alcune centinaia le famiglie romane che hanno aperto le porte delle loro case per ospitare i giovani pellegrini. C’è una puntuale organizzazione anche per la distribuzione dei pasti e dell’acqua. Dal punto di vista dei contenuti, invece le chiese romane si preparano ad accogliere i giovani pellegrini che vivranno le catechesi divisi per gruppi linguistici. Grande attenzione anche per i disabili. I giovani arriveranno da tutto il mondo, in una sorta di piccola Gmg, in attesa della prossima Giornata Mondiale della Gioventù che si terrà a Seoul, in Corea, nel 2027. E’ prevista la partecipazione anche di piccoli gruppi di giovani che arrivano da zone di conflitto, come la Terra Santa o l’Ucraina. Ci saranno ragazzi di Paesi dove i cristiani sono una esigua minoranza, come gli Emirati Arabi o il Giappone. Gli italiani arriveranno in 70mila da tutte le diocesi, accompagnati da centoventi vescovi. E se il numero previsto di partecipanti, cinquecentomila, è molto sotto il milione di cui si parlava all’inizio dell’Anno Santo, l’evento dei giovani resta comunque il più importante, almeno dal punto di vista numerico, di tutto il Giubileo. I trasporti sono stati potenziati a Roma e in tutta la regione. Da giorni si mette a punto anche la macchina della sicurezza e l’eventuale accoglienza, in caso di necessità, nei presidi sanitari della Capitale
Giubileo dei giovani: Roma invasa dai ragazzi, la carica dei 500mila. Il primo nell’era di Leone XIV: il richiamo alla pace
