mercoledì, Luglio 30, 2025

Addio a Salvatore Gionta, leggenda del Settebello e dello sport italiano

È un giorno di lutto per lo sport italiano e per l’Associazione Nautica Campo di Mare, che piange la scomparsa di Salvatore Gionta, figura storica della pallanuoto azzurra e punto di riferimento per intere generazioni di atleti. Nato a Formia, avrebbe compiuto 95 anni il prossimo 22 dicembre. Gionta è stato capitano del leggendario Settebello che conquistò la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Roma nel 1960, uno dei traguardi più alti mai raggiunti dalla nazionale italiana di pallanuoto. Una carriera costellata di successi: bronzo olimpico a Helsinki nel 1952, bronzo europeo nel 1954, e una lunga militanza nella Lazio Nuoto, con cui conquistò uno scudetto. Ha vestito anche le calottine della Libertas Roma e dello Sturla, lasciando ovunque un’impronta indelebile. Premiato con il Collare d’Oro al Merito Sportivo e insignito del titolo di Commendatore della Repubblica Italiana, Gionta ha incarnato per decenni i valori dello sport, distinguendosi non solo in vasca ma anche fuori, dove ha continuato a operare con passione e dedizione. Dal 1976 al 1997 ha ricoperto numerosi incarichi all’interno del CONI, impegnandosi per lo sviluppo dello sport italiano a livello istituzionale. Presidente dell’Associazione Antichi Atleti della S.S. Lazio, era anche socio onorario dell’Associazione Nautica Campo di Mare, che oggi ne ricorda con affetto l’impegno costante, la generosità e l’attaccamento alla famiglia sportiva. Con la scomparsa di Salvatore Gionta, l’Italia perde non solo un campione, ma un vero signore dello sport, che ha saputo rappresentare con orgoglio e disciplina l’azzurro nel mondo. Un simbolo di un’epoca d’oro che continua a vivere nel ricordo e nell’esempio lasciato ai più giovani.

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