Hamas deve deporre le armi e cedere il controllo di Gaza all’Autorità nazionale palestinese, per ripristinare la sicurezza nel territorio devastato dal conflitto. Lo ha sottolineato il primo ministro palestinese, Mohammad Mustafa. “Israele deve ritirarsi completamente dalla Striscia di Gaza e Hamas deve rinunciare al suo controllo sulla Striscia e consegnare le sue armi all’Anp” (Autorità nazionale palestinese), ha detto Mustafa durante una conferenza sulla soluzione dei due Stati per Israele e Palestina alle Nazioni Unite a New York. Attacchi e spari israeliani hanno ucciso almeno 78 palestinesi nella Striscia di Gaza nella giornata di lunedì – tra cui una donna incinta il cui bambino è stato partorito dopo la morte della madre ma che è anche lui morto poco dopo – hanno dichiarato funzionari sanitari locali. Decine di persone sono state uccise mentre cercavano cibo. Sotto la crescente pressione per la crescente crisi alimentare a Gaza, Israele ha dichiarato nel fine settimana che l’esercito avrebbe sospeso le operazioni a Gaza City, Deir al-Balah e Muwasi per 10 ore al giorno e avrebbe designato percorsi sicuri per la consegna degli aiuti. Sono ripresi anche i lanci internazionali di aiuti. Le agenzie umanitarie affermano che le nuove misure non sono sufficienti a contrastare il peggioramento della carestia nel territorio. Lunedì la Francia ha invitato l’Unione Europea a fare pressione su Israele affinché accetti una soluzione a due Stati con i palestinesi, l’ultima accelerazione francese nel tentativo di porre fine alla sanguinosa guerra di Gaza, pochi giorni dopo aver promesso di riconoscere la Palestina come Stato. Jean-Noël Barrot, ministro degli Esteri francese, ha dichiarato ai giornalisti alle Nazioni Unite che, sebbene vi sia un consenso internazionale sul fatto che sia giunto il momento per una soluzione politica al conflitto israelo-palestinese, le potenze mondiali devono sostenere le loro parole con i fatti. “La Commissione Europea, a nome dell’UE, deve esprimere le sue aspettative e mostrare i mezzi con cui possiamo incentivare il governo israeliano ad ascoltare questo appello”, ha affermato. Barrot nel primo giorno di una riunione ad alto livello delle Nazioni Unite sulla soluzione a due Stati presieduta da Francia e Arabia Saudita. La conferenza, rinviata da giugno e declassata a livello ministeriale, si sta svolgendo a New York, mentre la condanna internazionale della gestione israeliana della guerra a Gaza raggiunge il culmine. Sia Israele che il suo più stretto alleato, gli Stati Uniti, si sono rifiutati di partecipare all’incontro, a cui, secondo Barrot, partecipano rappresentanti di 125 paesi, tra cui 50 ministri. Faisal bin Farhan, ministro degli Esteri saudita, ha rimarcato la posizione secondo cui la normalizzazione con Israele “può avvenire solo attraverso la creazione di uno Stato palestinese”. Il ministro ha parlato ai giornalisti a margine di una conferenza delle Nazioni Unite che promuove la soluzione dei due Stati, co-sponsorizzata da Francia e Arabia Saudita. Faisal bin Farhan ha precisato che la sua posizione era già stata espressa oltre un anno fa dal principe ereditario saudita Mohammed bin Salman. “Si basa sulla forte convinzione che solo attraverso la creazione di uno Stato palestinese e solo affrontando i diritti legittimi del popolo palestinese all’autodeterminazione, potremo avere una pace sostenibile e una reale integrazione nella regione”. Mohammad Mustafa, primo ministro palestinese, propone che Hamas trasferisca le sue armi all’Autorità Nazionale Palestinese (ANP) per favorire la riunificazione della Palestina. Israele si è dichiarato disponibile a collaborare con alcuni Paesi arabi come gli Emirati Arabi Uniti, ma proprio questi ultimi hanno risposto che forniranno il loro sostegno solo se sarà coinvolta l’ANP. Tel Aviv però ha sempre respinto un coinvolgimento dell’Autorità, paragonandola ad Hamas nonostante sia più moderata. Sempre parlando alle Nazioni Unite, Mustafa ha osservato: “Dobbiamo tutti lavorare per riunificare la Striscia di Gaza con la Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, senza occupazione, assedio, insediamenti, sfollamenti forzati o annessioni”. Il premier dell’ANP ha aggiunto: “Dobbiamo ricostruire Gaza con e per il nostro popolo, porre fine all’occupazione, raggiungere l’indipendenza palestinese e attuare la soluzione dei due Stati, in cui Palestina e Israele vivano fianco a fianco, in pace e sicurezza, per raggiungere la pace, la sicurezza e la prosperità nella regione”.
L’Anp: “Hamas deponga le armi e si ritiri”. Trump: A Gaza c’è fame vera”
