L’accordo politico raggiunto il 27 luglio 2025 tra Unione europea e Stati Uniti sull’imposizione dei dazi commerciali non è giuridicamente vincolante. Lo ha precisato oggi la Commissione europea in una nota ufficiale, chiarendo che le parti si sono impegnate a intraprendere alcune azioni immediate, ma che serviranno ulteriori negoziati per l’attuazione piena dell’intesa, nel rispetto delle rispettive procedure interne. Secondo Bruxelles, l’intesa “risponde agli interessi economici fondamentali dell’Ue”, in particolare all’obiettivo di mantenere relazioni stabili e prevedibili con Washington, senza rinunciare alla sovranità normativa europea e tutelando i settori sensibili dell’agricoltura, tra cui carne bovina e pollame. L’accordo, raggiunto a Turnberry, in Scozia, arriva dopo settimane di tensioni: Donald Trump, presente all’incontro con la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, aveva inizialmente richiesto dazi generalizzati del 30% sui prodotti europei. Lo ha riferito il portavoce per il Commercio Olof Gill durante il consueto briefing con la stampa. “Quella è stata la proposta iniziale. Ora siamo riusciti a fissare un tetto comune del 15%. Non è il risultato perfetto, né per noi né per gli Stati Uniti, ma è il miglior compromesso possibile in una situazione complessa”, ha aggiunto. Nella nota informativa pubblicata dall’Ue vengono confermati i punti principali e le percentuali già anticipate a Bruxelles, ma permangono divergenze rispetto alla versione diffusa dalla Casa Bianca, in particolare sui dazi su chip e farmaci, che secondo la Commissione non sono soggetti a tassazione. Assente nel testo europeo ogni riferimento a un impegno formale sulla digital tax. “Non cambiamo le nostre regole, né rinunciamo al diritto di regolamentare autonomamente nello spazio digitale”, ha ribadito Gill, smentendo le dichiarazioni americane secondo cui Bruxelles avrebbe accettato di non introdurre tasse sulle Big Tech. “Il nostro sistema normativo alimentare, sanitario e di sicurezza – ha sottolineato – rimane intatto, così come il diritto dell’Ue di fissare autonomamente i propri standard. La fiducia dei cittadini europei nel nostro sistema non sarà compromessa”. Il portavoce ha concluso affermando che nei prossimi giorni proseguirà il dialogo tecnico per chiarire i punti ancora aperti e finalizzare una dichiarazione congiunta. In questa fase, ha spiegato, “è possibile valutare modalità per semplificare alcune procedure senza intaccare i principi fondanti della regolamentazione europea”.
Ue: “L’accordo sui dazi non è giuridicamente vincolante. Sul digitale, norme alimentari e sanitarie decidiamo noi”






