Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera oggi al disegno di legge costituzionale su Roma Capitale. Il provvedimento si compone di due articoli e introduce modifiche significative all’articolo 114 della Costituzione. L’articolo 1 è il fulcro della riforma e propone la sostituzione dell’attuale articolo 114 della Costituzione. La modifica più rilevante è l’inserimento esplicito di ‘Roma Capitale’ tra gli enti costitutivi della Repubblica, accanto a Comuni, Province, Città metropolitane, Regioni e lo Stato. Questa inclusione enfatizza la peculiarità di Roma, riconoscendola come un ente territoriale “di genere proprio” con una denominazione e un assetto ordinamentale unici e inassimilabili agli altri enti esistenti. “Con la riforma restituiremo alla città il valore che la storia le riconosce” ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in un videomessaggio, aggiungendo che “Roma Capitale non è una città come le altre”. “Oggi il Governo ha approvato una riforma costituzionale che inserisce Roma Capitale tra gli Enti costitutivi della Repubblica e attribuisce a Roma Capitale poteri legislativi su materie che toccano la vita quotidiana dei romani, come l’urbanistica, il trasporto pubblico locale, il commercio, il turismo, la valorizzazione dei beni culturali e ambientali. La riforma prevede anche che, con una successiva legge, sia stabilito il nuovo ruolo che dovranno avere i Municipi nell’assetto futuro della città”. “È un impegno che abbiamo fissato nel programma di governo e che abbiamo mantenuto, un altro impegno mantenuto, perché tutte le Nazioni serie e degne di questo nome si rendono conto di quanto siano importanti la credibilità, il prestigio, l’autorevolezza della propria Capitale. E noi non vogliamo più essere da meno, perché investire su Roma significa investire sul futuro della Nazione”. “La Capitale d’Italia è Roma. E Roma non è una città come le altre. È la Città Eterna, è la Capitale del cristianesimo e del Mediterraneo – sottolinea la premier -. Ma è anche il Comune più popoloso e più esteso della Nazione, custodisce la maggiore concentrazione di beni storici e culturali al mondo, ospita il Vaticano, gli organi costituzionali, numerose organizzazioni internazionali e le rappresentanze diplomatiche”. “Eppure, a fronte di tutto questo, del ruolo che Roma ha, delle funzioni che svolge e del peso che sostiene per adempiere a quel ruolo e a quelle funzioni, la città è governata – di fatto – con gli stessi poteri di un Comune da poche migliaia di abitanti. Ed è impietoso il paragone con le altre Capitali europee e mondiali, che godono di status particolari e sono delegate a esercitare poteri specifici. È un tema di cui si discute da svariati decenni, ma che nessuno, prima di noi, aveva avuto il coraggio e la determinazione di affrontare concretamente” aggiunge la presidente del Consiglio. Oggi in Assemblea capitolina in occasione dell’approvazione del bilancio “abbiamo verificato che abbiamo una situazione, tra tagli e mancanze, che ci fa stimare una necessità di un miliardo. Tuttavia, con nuove funzioni, ci sarebbero anche risorse aggiuntive. E poi ci sono i grandi progetti da finanziare, questo governo ha finanziato la Metro C ma dobbiamo andare avanti, c’è la Metro D e molti altri progetti”. Così il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, nel corso della conferenza stampa in Campidoglio dopo il via libera del Cdm al disegno di legge sui poteri di Roma Capitale. “Quindi – ha aggiunto – c’è l’ambito delle funzioni ordinarie e quello dei grandi investimenti, che devono proseguire, abbiamo avuto un periodo di grandi investimenti ma non può essere a sprazzi”. “Sono molto soddisfatto. L’approvazione in Consiglio dei ministri del disegno di legge costituzionale per Roma Capitale è il compimento di una storica battaglia del Presidente Berlusconi, di tutta Forza Italia e anche mia personale, che rivendico con orgoglio” ha detto il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani in una nota. “Il testo, licenziato dal Cdm, si abbinerà, rafforzandolo, a quello già presentato da Forza Italia alla Camera dei deputati di cui è primo firmatario e relatore Paolo Barelli. Finalmente si riconosce a Roma il ruolo che le spetta, dotandola degli strumenti necessari per affrontare gli oneri e le esigenze che derivano dal suo prestigio nazionale e internazionale. Roma è la città simbolo non solo dell’Italia, ma della storia d’Europa e d’Occidente”. “E’ la Capitale d’Italia ma anche -ha sottolineato Tajani- il centro della Cristianità, ospitando al suo interno la Città del Vaticano. Oltre un miliardo di cattolici di tutto il mondo guardano a Roma come faro spirituale e morale. Una città che ospita le sedi delle Istituzioni nazionali, le rappresentanze diplomatiche e numerose organizzazioni internazionali, tra cui la FAO.Tutto questo è un grande privilegio, ma anche un grande onere, che comporta costi straordinari e necessita di strumenti adeguati di governo della città.Altre grandi capitali europee come Londra e Parigi da molto tempo si vedono riconosciuta la loro condizione di eccezionalità, negli Stati Uniti Washington costituisce addirittura un Distretto Federale a sé, che si autogoverna, non soggetto alla giurisdizione di uno Stato”. Il ddl, “integrando la previsione originaria dell’art. 114 della Costituzione, ha l’obiettivo di dotare Roma Capitale di poteri e risorse adeguati alla propria realtà demografica, economica e sociale, in linea con le principali capitali europee”, si legge nella relazione illustrativa che accompagna il provvedimento. Il disegno di legge riconosce a Roma Capitale la natura di ente autonomo, dotato di propri statuti, poteri e funzioni, in linea con i principi costituzionali. La città, in quanto capitale della Repubblica, eserciterà la potestà legislativa in materie specifiche, tra cui: trasporto pubblico locale, polizia amministrativa locale, governo del territorio, commercio, valorizzazione dei beni culturali e ambientali, promozione e organizzazione di attività culturali, turismo, artigianato, servizi e politiche sociali, edilizia residenziale pubblica e organizzazione amministrativa di Roma Capitale. Viene, inoltre, stabilito che una legge dello Stato, approvata a maggioranza assoluta da entrambe le Camere e sentiti il Consiglio della Regione Lazio e l’Assemblea elettiva di Roma Capitale, disciplinerà l’ordinamento di Roma Capitale e ne definirà i principi di decentramento amministrativo. Questa legge dovrà anche attribuire a Roma Capitale “condizioni peculiari di autonomia amministrativa e finanziaria” nel rispetto dell’articolo 119 della Costituzione, garantendo le risorse necessarie al finanziamento delle funzioni attribuite. Roma Capitale, a sua volta, attuerà il decentramento amministrativo sulla base di questa legge statale.
Roma Capitale, via libera Cdm a ddl costituzionale. Meloni: “Restituiamo valore a città”
