È stata archiviata l’indagine penale a carico della coppia romana finita sotto inchiesta dopo il ritrovamento di un feto conservato nel freezer della propria abitazione. La decisione è stata assunta dal Tribunale di Roma, che ha accolto la richiesta della Procura con la formula: “il fatto non costituisce reato”. I genitori erano indagati per occultamento di cadavere, accusa che è stata ora esclusa alla luce degli elementi raccolti nel corso delle indagini. Secondo quanto accertato, il 30 marzo 2024, la donna, incinta, ha avuto un aborto spontaneo mentre si trovava a casa, durante il sonno. Il feto, già privo di vita, è stato espulso nel bagno, cadendo nella tazza del water. Il marito, scioccato e preoccupato, è intervenuto per soccorrere la moglie e ha deciso di riporre il corpo del feto nel congelatore, con l’obiettivo di preservarlo per l’autopsia, temendo che potesse esserci una responsabilità medica nella gestione della gravidanza. Secondo la Procura, non vi è stata alcuna intenzione di nascondere il corpo, né di ostacolare gli accertamenti. Anzi, la coppia si è subito recata in ospedale ed ha collaborato pienamente con i medici e le autorità, fornendo dichiarazioni chiare e coerenti, confermate anche dalla documentazione sanitaria e medico-legale. I legali dei genitori — gli avvocati Catalano, Sorrentino e Castaldo dello studio Associati Maior — hanno espresso soddisfazione per la decisione del tribunale, sottolineando come sia stata riconosciuta la verità umana e giudiziaria dei fatti: una coppia colpita da un dolore profondo, che ha agito in buona fede, guidata dall’istinto, senza intento illecito. Il caso aveva suscitato forte impatto mediatico e coinvolto anche il dibattito pubblico, ma si è concluso con il riconoscimento dell’innocenza dei due genitori.