mercoledì, Agosto 6, 2025

Il ‘caimano giocattolo’ diventa un caso: indagini in corso, il sindaco Grando annuncia denuncia per procurato allarme

Da semplice episodio di colore a potenziale caso giudiziario. È la parabola grottesca e per certi versi surreale del cosiddetto “caimano del Sanguinara”, il finto rettile – in realtà un giocattolo di gomma – avvistato nei giorni scorsi nel corso d’acqua che attraversa la città. Un episodio che ha prima scatenato la curiosità e poi l’ironia del web, ma che ora si sta trasformando in un’indagine a tutto campo. A rompere ogni tentativo di sdrammatizzazione è stato il sindaco di Ladispoli, Alessandro Grando, che ha annunciato con fermezza l’intenzione di presentare una denuncia per procurato allarme, bollando l’intera vicenda come una “bufala costruita ad arte”. Ma soprattutto, ha confermato che le indagini sono già in corso.

Indagini interforze: si cerca la “mente” dietro lo scherzo
Le ricerche sono affidate agli agenti della Polizia Locale, coordinati dal comandante Danilo Virgili, in sinergia con la Polizia di Stato, i Carabinieri e il Corpo Forestale. L’obiettivo è accertare se dietro il finto alligatore vi sia stata una “regia organizzata”, o quanto meno la volontà di inscenare un episodio capace di scatenare allarme sociale. Un particolare inquietante riguarda proprio la posizione in cui è stato rinvenuto il caimano giocattolo: incastrato in un punto difficilmente accessibile del torrente, sotto un muraglione alto diversi metri. Per raggiungerlo, martedì scorso, i militari del corpo Forestale hanno dovuto utilizzare una scala. Appare quindi poco credibile che il “gadget” sia finito lì per caso o per mano di bambini. Anzi, secondo quanto emerso, il giocattolo sarebbe stato più volte rimosso e riposizionato, forse per aumentare le segnalazioni. A rafforzare l’ipotesi di un gesto volontario, ci sarebbe anche la presenza di telecamere pubbliche in via Palo Laziale, i cui filmati saranno visionati in queste ore per cercare eventuali movimenti sospetti a ridosso del Sanguinara.

Si cercano testimoni e i primi segnalatori
Le forze dell’ordine stanno ora ricostruendo a ritroso la catena delle prime segnalazioni. In particolare, verrà ascoltata ufficialmente anche la donna che per prima ha parlato ai media, dichiarando che si trattava chiaramente di un gommone di plastica. Gli inquirenti vogliono capire se abbia notato qualcuno nei paraggi, o se possa fornire elementi utili a ricostruire la dinamica.

Una burla costata cara
Lo scherzo – se di questo si tratta – ha avuto risvolti tutt’altro che comici: ha attivato mezzi e uomini per un allarme fauna potenzialmente pericolosa, suscitando anche panico tra alcuni cittadini. Ora la procura valuterà eventuali profili penali, partendo proprio dalla contestazione del reato di procurato allarme, e non si escludono denunce a carico di ignoti in attesa di individuare i responsabili.

Il sindaco: “Spreco di risorse inaccettabile”
“Non possiamo tollerare che qualcuno si diverta a far scattare un allarme infondato – ha commentato il sindaco Grando –. In un momento in cui le forze dell’ordine e i servizi comunali sono impegnati su mille fronti, queste burle irresponsabili sottraggono tempo e risorse preziose alla comunità”. Intanto, il “caimano del Sanguinara” – assurto a fenomeno virale tra meme e parodie – rischia ora di trasformarsi in un boomerang giudiziario per chi ha orchestrato la farsa. Dalla risata alla denuncia, il passo può essere molto breve.

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