sabato, Agosto 9, 2025

La Meloni da Erdogan, trilaterale con il premier libico Dbeibah: focus su immigrazione e Gaza

E’durato due ore l’incontro tra il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, la premier Giorgia Meloni e il primo ministro libico Abdulhamid Dbeibah. Un vertice focalizzato sulla cooperazione nel Mediterraneo tra Turchia, Italia e Libia per il contrasto dell’immigrazione clandestina, ma che ha inevitabilmente affrontato anche la drammatica situazione nella Striscia di Gaza. Erdogan ha ribadito la necessità della creazione di uno Stato palestinese, unica soluzione all’annosa questione mediorientale. La premier ha avuto un incontro a porte chiuse con il presidente turco, che ha successivamente ricevuto il leader libico. Presenti anche rappresentanti del governo di Ankara: il ministro degli Esteri, il numero uno dei servizi segreti e il consigliere per la politica estera e sicurezza. In una nota, Ankara evidenzia “l’importanza della collaborazione tra Turchia, Italia e Libia” per tutto il Mediterraneo. Una collaborazione per Erdogan “essenziale” al fine di “prosciugare le fonti che alimentano l’immigrazione clandestina”. Ed è il rafforzamento della cooperazione un punto essenziale per Meloni, centrale “per rispondere alle sfide comuni, a partire da quella della gestione dei flussi migratori. Ricordando gli eccellenti risultati raggiunti in questo ambito con la Turchia”, la premier “ha sottolineato l’opportunità di valorizzare le lezioni apprese, applicandole anche per il sostegno all’azione del Governo di Unità Nazionale libico in ambito migratorio”. Meloni ha ribadito l’impegno dell’Italia per la stabilità, l’unità e l’indipendenza della Libia e il sostegno a un processo politico a guida libica e con la facilitazione delle Nazioni Unite, che conduca a elezioni. I tre leader hanno concordato di continuare i lavori da subito a livello tecnico per individuare azioni concrete da condurre congiuntamente in un quadro di tempo ben definito, fa sapere ancora Palazzo Chigi. Erdogan “ha sottolineato che la comunità internazionale ha una grande responsabilità nello stabilire un cessate il fuoco immediato e nel fornire aiuti umanitari il prima possibile”, in una nota, Ankara sottolinea la ferma posizione del presidente sulla creazione di uno Stato palestinese: “Una soluzione duratura può essere raggiunta solo attraverso la creazione di uno Stato sovrano e indipendente con integrità territoriale, basato sui confini del 1967, con Gerusalemme Est come capitale”. L’Italia è il quinto partner commerciale della Turchia, il secondo in Europa dopo la Germania e il primo nel bacino del Mediterraneo. Il commercio tra i due Paesi ha superato i 32 miliardi di dollari nel 2024. Numeri che segnano una crescita del 15% rispetto al 2023. È tuttavia il settore della difesa a essere finito sotto i riflettori: lo scorso 5 marzo, Leonardo e la turca Baykar (guidata dal genero di Erdogan, Selcuk Bayraktar, che ha acquisito Piaggio-Aerospace), hanno firmato un’intesa per una collaborazione nello sviluppo dei “velivoli senza pilota”. Una mossa che arriva in un momento in cui il dibattito sulla sicurezza è al centro della politica europea. Preoccupazioni su difesa e sicurezza che hanno riavvicinato Ankara all’Europa, grazie alla crescita dell’industria bellica turca degli ultimi anni. Oltre all’economia, anche la politica internazionale: la presenza di Dbeibah conferma i comuni interessi di Turchia e Italia nel Mediterraneo Orientale. Il comunicato libico conferma che l’importanza assunta da Ankara in Libia può essere una chiave sia nel contenimento dei flussi migratori che nelle future politiche energetiche. Più complicata la situazione Medio Oriente: Erdogan non lesina attacchi a Israele e tiene vivo il dialogo con Hamas per un cessate il fuoco. Il leader turco insiste con la comunità internazionale affinché intensifichi la pressione sul governo israeliano ed è assai probabile che spinga con Meloni perché l’Italia si unisca al novero dei Paesi che riconoscono la Palestina.

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