La Corte di Cassazione ha messo la parola fine a una lunga vicenda giudiziaria che vedeva contrapposti un avvocato e il Comune di Ardea. Il legale, che aveva intentato causa contro l’ente locale per il mancato pagamento di compensi professionali legati a un’attività difensiva svolta in favore dell’amministrazione, si è visto respingere definitivamente il ricorso. L’istanza dell’avvocato era stata presentata contro la decisione della Corte d’Appello di Roma, che già nel 2019 aveva dichiarato inammissibile – per tardività – il suo appello avverso alla sentenza di primo grado. Il Tribunale, infatti, aveva rigettato la richiesta di pagamento, ma il successivo ricorso non era stato depositato entro i termini previsti dalla legge, compromettendo così ogni possibilità di revisione della sentenza. L’avvocato aveva quindi scelto di portare la questione in Cassazione, nel tentativo di ribaltare il verdetto, ma anche l’ultimo grado di giudizio ha confermato la posizione degli organi precedenti: ricorso respinto e causa definitivamente chiusa. Nella sentenza non vengono specificate le motivazioni che avevano spinto il Comune di Ardea a non corrispondere gli onorari. Resta il fatto che, per la giustizia, l’azione del legale è risultata viziata da un vizio procedurale insanabile. Una decisione che rafforza la po
