mercoledì, Agosto 6, 2025

Goletta Verde 2025: allarme inquinamento su Ladispoli, Cerveteri e Santa Marinella

Il mare del litorale nord del Lazio è sotto osservazione. E i risultati non sono rassicuranti. Nella sua 39ª edizione, la storica campagna di Goletta Verde, svoltasi lungo le coste laziali dal 14 al 17 luglio 2025, ha acceso i riflettori su una situazione preoccupante: su 24 punti monitorati – tra acque marine e foci di fiumi o canali – ben 12 sono risultati oltre i limiti di legge per contaminazione microbiologica. Di questi, 11 sono stati classificati come “fortemente inquinati”, uno come “inquinato”. Una mappa a tinte fosche, che evidenzia criticità diffuse e persistenti, in particolare lungo il tratto di costa che abbraccia Ladispoli, Cerveteri e Santa Marinella, dove si concentrano alcuni dei dati peggiori dell’intero monitoraggio.

Le criticità del comprensorio
A Ladispoli, la foce del Rio Vaccina è tornata sotto accusa. Il campionamento effettuato da Goletta Verde ha rilevato valori di inquinamento tali da far rientrare l’area tra quelle “fortemente inquinate”. Stessa sorte per altri punti critici nei territori di Cerveteri e Santa Marinella, che, sebbene non ancora al centro del dettaglio tecnico diffuso da Legambiente, sono stati inseriti nell’elenco delle località con acque compromesse. Nel complesso, il dossier conferma che 8 dei 12 punti critici si trovano in corrispondenza delle foci di fiumi o canali, vere e proprie “porte d’ingresso” per gli agenti inquinanti che dai territori interni si riversano in mare. Gli altri 4 punti inquinati sono stati rilevati direttamente in acque marine.

Legambiente: “Il tallone d’Achille restano le foci”
A commentare i risultati è stato Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio, che ha puntato il dito contro una delle principali vulnerabilità ambientali del litorale laziale: “Il tallone d’Achille restano le foci dei fiumi. È fondamentale rendere più efficienti gli impianti di depurazione e avviare una campagna mirata di controlli contro gli scarichi abusivi, che rappresentano una delle principali fonti di contaminazione.” Parole che suonano come un appello urgente alle istituzioni locali e regionali, affinché si affronti una situazione che si ripete ogni estate e che compromette non solo l’ambiente marino, ma anche la sicurezza balneare, l’economia turistica e la salute pubblica.

Depurazione e controlli, le sfide aperte
Il monitoraggio di Goletta Verde si conferma dunque uno strumento di denuncia e prevenzione, ma anche uno specchio delle carenze strutturali che ancora affliggono il sistema idrico e fognario del Lazio. La battaglia per un mare pulito passa da impianti di depurazione più efficaci, dal contrasto agli sversamenti illegali, e da una visione integrata tra enti territoriali, gestori del servizio idrico e cittadini. Intanto, i dati parlano chiaro: il 50% dei campioni è risultato oltre i limiti. E a pagare il prezzo, ancora una volta, sono le coste e i bagnanti, in un’estate che, sotto il sole del litorale, rischia di nascondere un mare più torbido di quanto sembri.

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