Ancora oggi, a ore di distanza dal salvataggio, tra gli ombrelloni dello stabilimento L’Ultima Spiaggia non si parla d’altro. Il gesto di coraggio di Talia, vent’anni appena, e della sorella maggiore continua a risuonare tra i bagnanti, raccontato con ammirazione, gratitudine e anche un pizzico di emozione da chi ha assistito alla scena col cuore in gola. Un intervento tempestivo, deciso, senza esitazioni, quello che ha salvato la vita a un uomo di circa cinquant’anni, trascinato al largo dalle onde dopo essersi avventurato in mare nonostante la bandiera rossa issata e il divieto di balneazione per il mare agitato. «Eravamo qui, a pochi metri. Abbiamo sentito il fischietto e poi visto Talia partire con il pattino», racconta una signora che frequenta lo stabilimento da anni. «Ma il mare era troppo forte. Quando l’abbiamo vista tuffarsi a nuoto, ci siamo guardati tutti, con un nodo alla gola. È stata una scena incredibile, come in un film». La giovane bagnina ha nuotato contro corrente, affrontando onde alte e acqua gelida, riuscendo a raggiungere l’uomo, ormai allo stremo. Ha mantenuto la calma, lo ha tranquillizzato e lo ha riportato a riva con il sostegno della sorella accorsa in suo aiuto. Al termine del salvataggio, un lungo applauso si è levato spontaneamente dalla spiaggia: un momento di commozione collettiva, condiviso tra sconosciuti legati da uno stesso sentimento di sollievo e riconoscenza. «Sapere che qui ci sono persone come Talia e sua sorella ci fa sentire più sicuri. Sono due ragazze giovani, ma con un sangue freddo e una professionalità straordinari», dice Marco, padre di due bambini. «È bello sapere che non si tirano indietro, nemmeno di fronte al pericolo. Anche se, diciamolo, quell’uomo ha fatto una vera follia». E proprio l’incoscienza dell’uomo salvato – che aveva ignorato i richiami e le condizioni proibitive del mare – è stata al centro di molti commenti. Ma ciò che ha colpito di più i presenti è stata la mancanza di esitazione delle due sorelle, che non hanno esitato un istante, nemmeno di fronte a un comportamento irresponsabile. «Potevano dire: ‘Chi glielo ha fatto fare, se l’è cercata’. E invece no. Sono partite senza pensarci due volte», mormora un altro bagnante. Per molti, quella scena resterà impressa a lungo. E una cosa, tra i mormorii del post-emozione, appare chiara a tutti: se non ci fossero state loro, L’Ultima Spiaggia avrebbe potuto prendere un significato tragico. Invece, grazie a due giovani donne determinate, esperte e generose, è diventata teatro di un salvataggio perfettamente riuscito. Di quelli che ti riconciliano con l’idea che il coraggio, spesso, si trova dove meno te lo aspetti.






