La provincia di Viterbo chiude il secondo trimestre 2025 con un saldo positivo nel numero di imprese iscritte alla Camera di Commercio. Secondo l’ultimo rapporto Movimprese, elaborato da Infocamere e Unioncamere, nel periodo aprile-giugno si registra una crescita dello 0,42% rispetto al trimestre precedente. Le nuove iscrizioni sono state 445 (+1,23%), a fronte di 291 cessazioni (+0,80%), con un saldo attivo di 154 unità. Complessivamente, le imprese registrate nella Tuscia sono 36.442, di cui 32.207 attive. Un ruolo significativo è rivestito dalle imprese artigiane, che ammontano a 7.000 unità, rappresentando il 19,2% del totale.
Predominano le imprese individuali
La forma giuridica più diffusa resta quella dell’impresa individuale, con 21.442 unità pari al 58,8% del totale. Seguono le società di capitali (8.604, pari al 23,6%) e le società di persone (5.361, il 14,7%).
Costruzioni e servizi trainano la crescita
Tra i settori economici, il comparto delle costruzioni guida la crescita con un incremento dell’1,06% e 4.951 imprese registrate. Segue il settore dei servizi (+1,04%) che conta 9.243 imprese, e il commercio (+0,25%) con 7.220 imprese. Crescite più contenute per l’industria (+0,10%, 1.942 imprese) e per l’agricoltura, che nonostante sia il settore più rappresentato (10.977 imprese), fa segnare il minimo incremento trimestrale (+0,05%).
Dettaglio per forma giuridica e settore
Nel settore agricolo, le imprese individuali sono 9.147, seguite da 778 nell’industria, 3.023 nelle costruzioni, 4.169 nel commercio e 4.091 nei servizi. A giugno 2025 risultano inoltre iscritte: 268 imprese agricole, 694 industriali, 1.328 edili, 1.845 commerciali e 2.151 nei servizi. Le società di persone si distribuiscono con 1.428 imprese in agricoltura, 434 nell’industria, 468 nelle costruzioni, 1.156 nel commercio e 1.507 nei servizi. Per la categoria “altri servizi”, le iscrizioni riguardano 134 imprese agricole, 36 industriali, 132 edili, 50 commerciali e 494 nei servizi.
Iscrizioni settoriali: agricoltura ancora in testa
Guardando alle nuove iscrizioni per settore di attività, il primato spetta ancora all’agricoltura, silvicoltura e pesca con 134 nuove registrazioni (15,84% del totale). Seguono le costruzioni (123, 15,60%), le attività artistiche, sportive e d’intrattenimento (95, 11,23%), sanità e assistenza sociale (82, 9,69%) e i servizi alle imprese (72, 8,51%). Completano il quadro: le attività professionali e scientifiche (69, 8,16%), commercio all’ingrosso e al dettaglio (50, 5,91%), istruzione (41, 4,85%), servizi di alloggio e ristorazione (29, 3,43%), trasporti e magazzinaggio (30, 3,55%), attività manifatturiere (30, 3,55%), informazione e comunicazione (25, 2,96%), attività finanziarie e assicurative (9, 1,06%), immobiliari (6, 0,71%), gestione delle acque e fognature (5, 0,59%) e altre attività di servizi (36, 4,26%). La fotografia scattata dal rapporto conferma un territorio in lieve ma costante ripresa, dove l’impresa individuale continua a rappresentare la spina dorsale del tessuto produttivo e dove le costruzioni, dopo anni difficili, tornano a trainare la crescita economica locale.






