giovedì, Agosto 7, 2025

Torrevaldaliga Nord, Unindustria spinge per la proroga al 2038: “Opportunità per l’economia del territorio”

Si accende il dibattito sul futuro della centrale a carbone di Torrevaldaliga Nord e, in un momento di forti incertezze sul fronte energetico, anche Unindustria Civitavecchia scende in campo. A intervenire è il presidente Fabio Pagliari, che definisce la possibile proroga dell’attività degli impianti fino al 2038 «un’opportunità per salvaguardare l’economia e dare certezze alle nostre imprese». «Siamo in un contesto internazionale di grande incertezza – dichiara Pagliari – e rinviare la chiusura degli impianti, consentendone l’attivazione solo in caso di crisi internazionali, rappresenta una misura di tutela per il tessuto produttivo locale». Il presidente di Unindustria sottolinea come l’associazione abbia sempre ribadito la necessità di un quadro temporale più esteso per affrontare la transizione energetica con maggiore gradualità. «Uno slittamento dei termini del phase out – aggiunge – può accompagnare in modo più efficace la riconversione economica del nostro territorio, che ha bisogno di tempi certi e realistici per la realizzazione dei nuovi progetti sostenibili». Pagliari tiene a precisare che la proroga non significherebbe un freno alla transizione energetica. «Il futuro industriale ed economico del nostro territorio – afferma – è chiaro e ben definito, anche grazie al lavoro svolto negli ultimi anni». Un riferimento, questo, ai 28 progetti presentati nell’ambito della manifestazione di interesse promossa dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, su cui Unindustria chiede «una rapida accelerazione dell’iter di selezione, ancora fermo alla fase di valutazione preliminare». Tra le priorità indicate dall’associazione degli industriali figura anche la nomina del commissario governativo, figura ritenuta «fondamentale per accompagnare e coordinare la fase di riconversione post-carbone». «L’eventuale proroga – conclude Pagliari – permetterà alle imprese del territorio di pianificare meglio e diversificare i propri investimenti, garantendo al contempo la tenuta occupazionale per centinaia di lavoratori e delle loro famiglie».

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