L’asfalto è spaccato, le saracinesche contorte come carta stagnola. I cartelloni del distributore ancora segnano i prezzi del carburante fermi al 4 luglio, la data maledetta. A un mese dall’esplosione che ha strappato la vita a Claudio Ercoli e provocato oltre cinquanta feriti, la stazione di servizio Gpl di via dei Gordiani è una ferita ancora aperta nel cuore della periferia est di Roma. Nell’aria si avverte ancora l’odore acre e pungente di plastica bruciata, mescolato a polvere, detriti e silenzio. Silenzio irreale per una zona che, fino a poche settimane fa, brulicava di attività, auto in coda al distributore, voci dai magazzini, bambini che attraversavano il marciapiede per andare a scuola. Oggi restano le transenne, i sigilli della magistratura e la voglia – cocciuta e faticosa – di ricominciare. Ma la strada è lunga.
L’inchiesta e i danni
L’inchiesta aperta dalla Procura di Roma prosegue, coordinata dal pubblico ministero che indaga per disastro colposo e omicidio colposo. Al centro delle indagini: l’impianto di distribuzione di Gpl, le sue autorizzazioni, le eventuali carenze nella manutenzione e il mancato rispetto delle misure di sicurezza. I periti stanno analizzando ogni dettaglio, ogni valvola, ogni documento tecnico.
A pochi metri dal punto dell’esplosione, dove ora una cancellata divelta segna il confine con l’area più colpita, si trova un deposito di materiali ferrosi. È qui che l’onda d’urto ha lasciato il segno più profondo: tetto scoperchiato, pareti crollate, mezzi distrutti. I danni, secondo quanto riferito dai titolari, superano il milione di euro. “Abbiamo visto il fuoco salire come una colonna, poi un boato assordante”, racconta un dipendente che quel giorno era in turno. “Eravamo convinti che non saremmo usciti vivi da lì”.
Il quartiere che resiste
In questa parte di città, tra la Casilina e Villa De Sanctis, la vita scorre lungo direttrici fatte di lavoro e piccole attività. Tredici giorni prima dell’esplosione aveva inaugurato, proprio in via dei Gordiani, un nuovo negozio all’ingrosso per parrucchieri. Vetrine spaccate, merce carbonizzata, sogni infranti. Ma i titolari non si arrendono. “Abbiamo già iniziato a ripulire e sistemare. Vogliamo riaprire il prima possibile”, dice il proprietario con un misto di amarezza e determinazione. Intanto, il Campidoglio ha attivato una cabina di regia per coordinare gli interventi urgenti di messa in sicurezza e ricostruzione. Il primo obiettivo è restituire agibilità agli edifici danneggiati, ridare fiducia ai cittadini, garantire sostegno economico a chi ha perso tutto.
La rinascita della scuola e della Polisportiva
Un segnale concreto arriva già dai progetti di riqualificazione. La scuola primaria Balzani, situata a poche centinaia di metri dall’epicentro dell’esplosione, sarà completamente rinnovata: stanziati oltre 2 milioni di euro, con l’apertura dei cantieri prevista per settembre. I bambini potranno così tornare in aule sicure e moderne, senza l’ombra di quanto accaduto. E se la tragedia ha colpito duro anche il mondo dello sport locale, la Polisportiva De Sanctis – vero cuore pulsante del quartiere – può finalmente sorridere. Grazie al supporto del Comune e a una gara di solidarietà che ha coinvolto cittadini, associazioni e sponsor privati, gli impianti saranno ripristinati. I ragazzi torneranno ad allenarsi, a correre, a respirare normalità.
Una ferita ancora viva
Resta il dolore per la perdita di Claudio Ercoli, l’operaio 46enne rimasto ucciso nell’esplosione. Un lavoratore esperto, stimato da colleghi e amici, padre di due figli. I funerali, celebrati con una partecipazione commossa e silenziosa, hanno rappresentato un momento di unità e raccoglimento per l’intera comunità. Via dei Gordiani prova ora a rialzarsi. Ma camminare tra i marciapiedi ancora sporchi di fuliggine, tra le saracinesche abbassate e le crepe nei muri, significa toccare con mano la fragilità di un equilibrio che si è spezzato. E che solo il tempo, e la determinazione di chi abita queste strade, potrà ricomporre.






