Non è ancora stato domato il vasto incendio, divampato nel pomeriggio di ieri nei boschi di Terzigno: sta interessando in queste ore il versante del Monte Somma del Parco Nazionale del Vesuvio, e precisamente i territori comunali di Terzigno e Ottaviano, raggiungendo quota 1.050 metri. Le fiamme, alimentate dal vento e dalle alte temperature, hanno rapidamente risalito il crinale. Il fronte dell’incendio si è ampliato, raggiungendo circa 3 chilometri di estensione. Lo conferma l’ultimo bollettino della direzione del Parco. la Protezione Civile regionale sta gestendo sin dal primo momento la successione degli eventi, con pieno dispiegamento delle risorse territoriali disponibili e l’attivazione del volontariato regionale, in costante raccordo con il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco-Comando Regionale della Campania, il Comando Regionale Carabinieri Forestale della Campania, l’Ente Parco del Vesuvio, e in coordinamento con la Prefettura di Napoli, che ha convocato il Centro Coordinamento Soccorsi (Ccs) ed ha interessato l’Esercito Italiano per un supporto con uomini e mezzi. Al momento, la Protezione civile della Regione Campania ha attivato tutte le risorse dell’antincendio boschivo disponibili, con il dispiegamento, nella sola giornata odierna di 4 elicotteri regionali, oltre i 6 canadair e 1 elicottero Ericcson della flotta nazionale, e oltre 150 uomini a terra, compresi i Vigili del Fuoco. La richiesta tiene conto dell’evoluzione degli eventi in atto e della necessità di garantire il ricambio delle squadre di operatori, oramai stremati dall’impegno diurno di lotta e notturno di presidio. “Ho appena firmato il decreto per disporre, a supporto della Regione Campania, lo stato di mobilitazione straordinaria del servizio nazionale di Protezione civile”. Così il ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci. “Il provvedimento – aggiunge – concordato con la Regione, si è reso necessario dopo il vasto incendio che sta interessando il Parco nazionale del Vesuvio”. Il ministro ha così risposto alla richiesta fatta dal presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, è in costante contatto con il presidente dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio, Raffaele De Luca, per seguire da vicino le conseguenze degli incendi e le operazioni di spegnimento.”Un sincero grazie alla Protezione Civile, ai Vigili del Fuoco e a tutti coloro che, in queste ore, stanno lavorando senza sosta per proteggere le persone e l’ambiente”. Si legge su Instagram. Il prefetto di Napoli Michele di Bari nel pomeriggio di sabato 9 agosto si è recato nella zona del Vesuvio interessata dal vasto incendio. Con gli operatori presenti sul posto ha fatto il punto sulle attività di spegnimento delle fiamme. Il prefetto è stato ricevuto dal direttore della Protezione civile regionale della Campania Italo Giulivo, e dalla dirigente Claudia Campobasso. Poi ha ringraziato gli uomini dei vigili del fuoco, dei carabinieri forestali, dell’Esercito e della Protezione civile che sono impegnati dal pomeriggio nelle operazioni di spegnimento del fronte di fuoco che si estende per circa tre chilometri e che sono state rese più difficili dalle elevate temperature di queste ultime ore. La zona è presidiata dalle forze dell’ordine, dalle polizie locali dei Comuni interessati dall’incendio e dalla polizia metropolitana. La Società Geologica Italiana è intervenuta sugli incendi in Italia, in particolare nel Parco Nazionale del Vesuvio. Rodolfo Carosi, presidente della Società Geologica Italiana: “Oltre alla perdita di piante, animali e produzioni di fumi e cenere va evidenziato il ruolo preparatorio degli incendi che di per sé non arrivano ad innescare processi di instabilità ma possono preparare altri agenti, tipicamente intensi e molto impulsivi, a farlo. È questo, appunto, il caso dei versanti incendiati dove, quale conseguenza della combustione della copertura vegetale, possano innescarsi o riattivarsi, nelle stagionalità successive ed in concomitanza di piogge intense, fenomeni di instabilità del terreno, come le frane”. Insomma – prosegue – è come se la “cicatrice” lasciata dal fuoco, prima di sanarsi nuovamente, indebolisse il territorio rendendolo più soggetto a “contrarre altre malattie”. Il tutto può essere “aggravato dai cambiamenti climatici che portano, sempre più spesso, al verificarsi di piogge intense e localizzate dove in poche ore cade una quantità di pioggia che normalmente cade in diversi mesi”. A rendere più complessa la gestione della situazione, le condizioni meteo sfavorevoli per l’aumento delle temperature: il Centro Funzionale della Regione ha infatti emanato un avviso per ondate di calore. Contemporaneamente all’incendio di Terzigno, in Campania, da questa mattina, la Protezione civile regionale sta intervenendo nello spegnimento di altri due incendi: a Mercato San Severino, in provincia di Salerno, dove è presente un elicottero della flotta regionale e a Frasso Telesino, in provincia di Benevento, dove è attivo un altro mezzo aereo della Regione. Nella sola giornata di ieri, in Campania, si sono registrati oltre 50 incendi.
Incendio sul Vesuvio, il fronte si estende. Musumeci decreta lo stato di mobilitazione nazionale
