Migliaia di persone sono scese in piazza a Tel Aviv, Israele, per chiedere la fine della guerra a Gaza, il giorno dopo la decisione del governo di occupare Gaza City. I manifestanti hanno esposto cartelli e foto degli ostaggi ancora detenuti nei territori palestinesi, esortando il governo a garantirne il rilascio. Il Giappone respinge la decisione di Israele di espandere le sue operazioni militari per prendere il controllo di Gaza City, e aggiunge che questa misura potrebbe “aggravare ulteriormente la gia’ disastrosa situazione umanitaria a Gaza” e “minare il raggiungimento della soluzione dei due stati”. Il Ministro degli Esteri giapponese Takeshi Iwaya ha espresso la sua “profonda preoccupazione” per la decisione annunciata venerdì scorso dal governo israeliano e ha nuovamente invitato tutte le parti “a riprendere i negoziati e a lavorare in buona fede per raggiungere un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi”. Il governo giapponese ha ribadito il suo rifiuto di “qualsiasi azione, come questo piano, che mini il raggiungimento della soluzione dei due stati”, una misura che Tokyo “ha costantemente sostenuto” e che consentirebbe “a un futuro Stato palestinese indipendente di coesistere in pace e sicurezza”, secondo la dichiarazione. “Migliorare la catastrofica situazione umanitaria a Gaza è una priorità urgente. Il Giappone esorta Israele ad adottare misure sostanziali per porre fine alla grave crisi umanitaria, compresa la carestia, e ribadisce la sua ferma richiesta di rispettare pienamente il diritto internazionale, incluso il diritto internazionale umanitario”, ha sottolineato il Ministro degli Esteri giapponese. Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha posticipato ad oggi la riunione prevista ieri su Gaza. Lo riporta il calendario ufficiale del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. La riunione d’emergenza, organizzata dopo l’annuncio del piano di Israele su Gaza, si terrà alle ore 10. Il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha messo in guardia Israele sul rischio di “una pericolosa escalation” che “rischia di peggiorare le conseguenze già catastrofiche per milioni di palestinesi”. Il Brasile “deplora” il piano di Israele di prendere il controllo di Gaza City. Lo ha dichiarato il ministero degli Esteri di Brasilia. “Il governo brasiliano deplora la decisione del governo israeliano di espandere le sue operazioni nella Striscia di Gaza, inclusa la nuova incursione a Gaza City”, ha dichiarato il Ministero in una nota. Per Brasilia, questa misura “non farà che peggiorare la catastrofica situazione umanitaria della popolazione civile palestinese” nel territorio. Il governo del presidente Luiz Inacio Lula da Silva ha inoltre chiesto il “ritiro completo e immediato delle truppe israeliane” da Gaza e ha ribadito l’urgente necessità di un cessate il fuoco, del rilascio degli ostaggi e dell’ingresso “senza ostacoli” degli aiuti umanitari. Un anonimo funzionario israeliano ha dichiarato all’emittente Keshet 12 di ritenere possibile riportare Hamas al tavolo del negoziato. “Con la Striscia di Gaza inondata di aiuti umanitari, la campagna di inedia di Hamas sta svanendo”, ha affermato la fonte, “Hamas sa di essersi data la zappa sui piedi con i video degli ostaggi affamati e, quindi, non è possibile escludere la possibilità che tornino al negoziato”. Secondo il funzionario, “i mediatori stanno già vedendo segnali positivi di ciò”. Il ministro delle Finanze israeliano ed esponente di estrema destra, Bezalel Smotrich, critica la ‘inversione di rotta’ del primo ministro Benjamin Netanyahu su Gaza e aggiunge di aver “perso la fiducia che il primo ministro possa e voglia guidare le IDF alla vittoria”. “Nelle ultime settimane, ho lavorato intensamente con il primo ministro per un’azione decisiva verso la vittoria a Gaza”, ha scritto Smotrich su X. “Per settimane, è che il primo ministro sostenesse il piano. Ne ha discusso i dettagli con me e ha fatto capire che sta lottando per la vittoria e che intende arrivare fino in fondo. Ma purtroppo, ha fatto un’inversione di rotta” ha aggiunto Smotrich. “Il primo ministro e il governo hanno ceduto alla debolezza, hanno lasciato che i sentimenti prendessero il sopravvento sulla mente e hanno deciso di ripetere la stessa cosa, puntando a un’azione militare il cui scopo non è la vittoria, ma fare pressione su Hamas affinché raggiunga un accordo parziale sulla presa degli ostaggi, affermando chiaramente che se Hamas accetta un accordo, accetteremo di fermarci di nuovo, di ritirarci di nuovo, di permettergli di riprendersi e di riarmarsi di nuovo”. “Non è così che si ottiene la vittoria, non è così che si restituiscono gli ostaggi, non è così che si vince una guerra”, ha continuato. “Mandare migliaia di combattenti a manovrare a Gaza City, rischiando la vita e pagando cifre esorbitanti a livello diplomatico e internazionale, solo per fare pressione su Hamas affinché rilasci gli ostaggi e faccia marcia indietro: questa è una follia immorale e irrazionale”, ha detto il ministro della destra israeliana. chiedendo a Netanyahu di riconvocare nuovamente il gabinetto di sicurezza.
Israele, in migliaia in piazza contro piano governo su Gaza. Oggi il Consiglio di sicurezza Onu
