La conferma è arrivata dalle ultime analisi: Anastasia Trofimova è stata uccisa per soffocamento. Gli esiti, resi noti dagli inquirenti, chiudono il cerchio su uno dei dettagli più inquietanti del duplice omicidio che, a giugno scorso, ha scosso la capitale. Quel giorno, nel cuore verde di Villa Pamphili, erano stati rinvenuti i corpi senza vita della donna e della figlia di appena cinque anni, Andromeda. L’autopsia, eseguita poche ore dopo il macabro ritrovamento, aveva già evidenziato sul collo della bambina inequivocabili segni di strangolamento. Restava invece più complesso stabilire la causa esatta della morte della madre, fino alle analisi supplementari condotte nelle ultime settimane, che hanno dissipato ogni dubbio: Anastasia è stata soffocata. Dietro le sbarre, in attesa di giudizio, c’è Francis Kaufmann, 46 anni, cittadino statunitense. L’uomo era stato rintracciato in Grecia, a centinaia di chilometri di distanza dalla scena del crimine, diversi giorni dopo il ritrovamento. L’estradizione e il successivo trasferimento in Italia hanno segnato l’inizio di un’inchiesta che, pezzo dopo pezzo, sta ricostruendo le ultime ore di vita delle due vittime. Gli investigatori, coordinati dalla Procura di Roma, non escludono moventi di natura personale, ma mantengono il massimo riserbo sulle circostanze che avrebbero portato Kaufmann a compiere un gesto tanto efferato. Intanto, la comunità continua a lasciare fiori e peluche all’ingresso di Villa Pamphili, trasformato in un piccolo altare alla memoria di Anastasia e Andromeda, due vite spezzate in una mattina d’estate.
