Non serve un biglietto per ammirare delfini, tartarughe marine e persino squali: basta affacciarsi sulle acque del litorale laziale. Negli ultimi mesi, sempre più bagnanti, surfisti e pescatori segnalano incontri ravvicinati con questi animali a poche centinaia di metri dalla riva. Sulla spiaggia di Passoscuro, una Caretta caretta è riuscita a nidificare pochi giorni fa, dopo un primo tentativo fallito a giugno. «La loro presenza – spiega Corrado Battisti, gestore della palude di Torre Flavia – è legata al cambiamento climatico e al riscaldamento dei mari. Le tartarughe per deporre le uova hanno bisogno di temperature elevate». Non solo tartarughe: lungo la costa si moltiplicano gli avvistamenti di delfini, spesso in gruppo e a pochi metri dalle barche. «Si avvicinano ai pescherecci attratti dalle reti, che offrono loro un facile accesso a grandi quantità di pesce – sottolinea Rita Paone, referente di Marevivo Lazio – ma questa pratica può essere pericolosa. Allo stesso tempo, l’aumento delle nidificazioni delle Caretta caretta è un segnale positivo, anche se restano minacce come inquinamento e pesca eccessiva». Le testimonianze dei pescatori confermano un cambiamento visibile. «A cinque miglia dalla costa, su fondali di 100 metri, vediamo sempre più squali – racconta Gianluca Vannoli – capita di prenderne qualcuno accidentalmente, ma lo liberiamo subito. L’altro giorno, invece, i delfini saltavano a soli 300 metri dalla riva». Un fenomeno che entusiasma turisti e amanti del mare, ma che, secondo gli esperti, richiede attenzione: la convivenza tra uomo e fauna marina è possibile solo se accompagnata da rispetto e tutela degli habitat.
Delfini, tartarughe e persino squali: il litorale laziale diventa un “acquario a cielo aperto”
