Hamas ha espresso la volontà di riprendere rapidamente i negoziati per il cessate il fuoco a Gaza durante un incontro con il capo dell’intelligence egiziana al Cairo, Hassan Mahmoud Rashad. Lo ha riferito la tv egiziana Al-Qahera News. Almeno 98 palestinesi sono stati uccisi negli attacchi israeliani nella Striscia di Gaza dall’alba, tra questi almeno 37 alla ricerca di aiuti. Lo hanno riferito da fonti mediche ad Al Jazeera. L’ufficio stampa di Hamas ha intanto aggiornato a 235 il totale dei decessi per fame, inclusi 106 bambini. Nelle ultime ore sei Paesi (Giordania, Emirati Arabi Uniti, Germania, Belgio, Francia e Italia) hanno lanciato via aerea 119 pacchi di aiuti alimentari nella Striscia di Gaza, secondo quanto riferito dall’esercito israeliano in una nota. Dure critiche da alcuni esponenti del mondo ebraico sono espresse per l’articolo pubblicato dall’Osservatore Romano nei giorni scorsi a firma del biblista padre David Neuhaus che parlava dell’uso della Bibbia per giustificare i conflitti. L’ambasciatore israeliano presso la Santa Sede, Yaron Sideman, su Middle East Forum sottolinea che “la storia è piena di esempi di scritture religiose, di qualsiasi religione, usate al servizio del bene o manipolate per compiere il male. Forse l’esempio più eclatante di quest’ultimo è l’interpretazione perversa della religione da parte di gruppi islamici radicali – come Hamas, Iran ed Hezbollah – per giustificare i più orribili atti di violenza che commettono, in nome di Dio, contro qualsiasi gruppo di persone che non aderisca alla loro visione dell’Islam”. Sideman ha citato come esempio le grida di Allahu Akbar (Dio è grande) dei terroristi di Hamas mentre uccidevano, violentavano, torturavano e rapivano il 7 ottobre 2023. “Quando Israele, tuttavia, prende decisioni in materia di sicurezza, i decisori non aprono una Bibbia e ne interpretano i testi, come potrebbe suggerire il signor Neuhaus. Piuttosto, Israele adotta la migliore linea d’azione che ritiene necessaria per difendersi da minacce esistenziali molto concrete che gli vengono rivolte. Le polemiche religiose tra cristiani ed ebrei non sono né necessarie né pertinenti in questo caso” dice l’ambasciatore. Nell’articolo del portale, nel quale è inserita questa riflessione dell’ambasciatore, si registrano critiche anche di altri esponenti e si definisce l’Osservatore Romano “noto per il suo antisemitismo”. Secondo la Turchia, Israele è uno dei principali responsabili delle violenze che si sono consumate nelle scorse settimane nella provincia siriana di Sweida, popolata principalmente dalla minoranza dei drusi. Nell’area, dove secondo le organizzazioni umanitarie, oltre 1.400 persone sono rimaste uccise negli scontri che hanno coinvolto forze druse e beduini sunniti e che ha visto l’intervento delle forze governative di Damasco. “Uno dei principali attori dietro questo quadro si è rivelato essere Israele” ha dichiarato il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, durante una conferenza stampa congiunta con l’omologo siriano Asaad Hassan Al-Shaibani ad Ankara. “La nuova Siria dovrebbe essere una Siria in cui tutti i popoli, le credenze e le culture siano preservate e possano convivere. Come Turchia stiamo formulando le nostre raccomandazioni in questa direzione” ha aggiunto Fidan, come riferisce Anadolu. Uno Stato palestinese nel cuore di Israele “sarà una soluzione per coloro che cercano di distruggerci” ha detto il ministro degli Esteri Gideon Saar ha ospitato una delegazione di giornalisti guidata dalla rete americana Newsmax, sottolineando che il governo israeliano “non permetterà che ciò accada”. “La creazione di uno Stato palestinese all’interno dei confini del 1967, con capitale a Gerusalemme Est, metterebbe in grave pericolo i centri abitati di Israele e spingerebbe Israele verso confini indifendibili”, ha aggiunto il capo della diplomazia israeliana. Il Capo di Stato Maggiore dell’esercito israeliano, Eyal Zamir, ha approvato le linee generali dell’annunciata offensiva a Gaza City. Lo si legge in una nota delle Israel Defence Forces.
L’esercito di Tel Aviv afferma che “il concetto principale per il piano offensivo delle Idf a Gaza” è stato discusso durante un incontro che Zamir ha tenuto questa mattina con il Forum dello Stato Maggiore, insieme ad altri ufficiali e rappresentanti dello Shin Bet. “Durante la discussione, sono state presentate le azioni delle Idf finora intraprese, inclusa l’offensiva nell’area di Zeitoun iniziata ieri”, afferma la nota, confermando che le forze hanno avviato nuove operazioni nel quartiere di Citta’ di Gaza. “Inoltre, è stato presentato e approvato il concetto principale per il piano per i prossimi passi nella Striscia di Gaza, in conformità con le direttive della leadership politica”, affermano le Idf, in riferimento all’operazione ordinata dal governo contro Hamas a Città di Gaza, operazione il cui inizio non è previsto nell’immediato, tanto che i mediatori stanno riprovando in queste ore a rilanciare l’iniziativa diplomatica. Zamir avrebbe respinto il piano di conquista della città e avrebbe recentemente avuto uno scontro con il Ministro della Difesa, Israel Katz. Le Idf affermano che Zamir, durante l’incontro, “ha sottolineato l’importanza di migliorare la prontezza delle forze e la preparazione per la chiamata alle armi della riserva, svolgendo al contempo corsi di aggiornamento e fornendo un po’ di respiro [ai soldati] in vista delle prossime missioni”.
L’esercito israeliano approva le linee generali per occupare Gaza. Il Cairo lavora a una tregua
