venerdì, Agosto 15, 2025

Ardea “crocevia di armi”: la sentenza mette in luce i traffici illeciti

Si chiude con una condanna definitiva la vicenda giudiziaria che ha visto protagonista un 27enne romano, riconosciuto colpevole di detenzione e porto illegale di due pistole, una delle quali risultata rubata. La Corte di Cassazione ha confermato la pena a 4 anni e 4 mesi di reclusione, oltre a 4.400 euro di multa. I fatti risalgono al maggio del 2023, quando, secondo le indagini, il giovane avrebbe incaricato un complice di trasferire due armi da un’abitazione alla zona di Ardea, per poi farle successivamente riportare a Roma. Una delle pistole era stata consegnata a un terzo soggetto, mentre l’altra rimaneva a disposizione del condannato, che continuava a esercitarne il controllo anche senza detenere fisicamente l’arma. Le armi furono intercettate dai Carabinieri durante un controllo sull’automobile dell’intermediario, in transito da Ardea verso la Capitale. Le indagini si avvalsero anche di intercettazioni telefoniche, già attive per un altro procedimento a carico dell’imputato, che documentarono una frenetica attività di movimentazione delle pistole. Telefonate criptiche e ordini dati con urgenza, soprattutto dopo l’arresto dei fratelli del giovane coinvolti in un’altra inchiesta, hanno contribuito a ricostruire il quadro complessivo dell’illecito traffico di armi. La sentenza della Cassazione mette così la parola fine a una vicenda giudiziaria complessa, confermando la responsabilità del 27enne nella gestione e nel trasferimento illecito delle pistole tra Ardea e Roma.

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