sabato, Agosto 16, 2025

Vertice in Alaska, Putin e Trump non rispondono alle domande dei giornalisti

Una smorfia, uno sguardo perplesso, nessuna risposta. Vladimir Putin reagisce così alla raffica di domande sulla guerra in Ucraina che i giornalisti americani gli rivolgono prima dell’incontro tra il presidente russo e Donald Trump. “Dirà sì al cessate il fuoco?”, “Si impegna a non uccidere più civili?”, “Perché il presidente Trump dovrebbe fidarsi di lei?”, chiedono i giornalisti. L’assedio dei cronisti è una situazione abituale per il presidente americano Trump. E’ evidente, invece, che per Putin si tratti di un evento anomalo rispetto alle ‘ingessate’ conferenze organizzate a Mosca. Il pressing dei cronisti a stelle e strisce è asfissiante e la scena che si materalizza è a dir poco curiosa. Alla domanda se sia disposto ad accettare un cessate il fuoco, Putin si limita ad alzare un sopracciglio, a distogliere lo sguardo e scuotere la testa. Quando gli viene chiesto se si impegnerà a non uccidere più civili, il presidente Putin porta le mani alla bocca e risponde in russo: “Andiamo, andiamo”. Gli staff dei due presidenti chiudono la parentesi: “Grazie a tutti, grazie a tutti”. Sipario. Donald Trump e Vladimir Putin da soli nella stessa auto per circa 10 minuti ‘decisivi’. Una delle immagini simbolo del vertice di Anchorage, in Alaska, ritrae il presidente degli Stati Uniti e quello della Russia seduti uno accanto all’altro a bordo della ‘Bestia’, la limousine di Trump. Il presidente americano ha accolto Putin sulla pista della base di Anchorage e dopo una stretta di mano lo ha invitato a salire a bordo della ‘Bestia’. Putin ha accettato di buon grado, snobbando la sua auto presidenziale che era pronta nelle vicinanze. L’episodio, evidentemente non previsto dal protocollo, non è passato inosservato. Si tratta di una situazione inconsueta, considerando anche il quadro complessivo del vertice. Secondo il New York Times, “è altamente insolito vedere i leader di due superpotenze – soprattutto avversarie – viaggiare insieme nello stesso veicolo”. Nell’auto non c’era nessun interprete: Putin, quindi, si è espresso in inglese durante la conversazione assolutamente riservata che si è sviluppata per circa 10 minuti durante il trasferimento. L’insolito viaggio non rappresenta una novità assoluta. Come ha evidenziato The Hill, almeno in altre 2 occasioni leader stranieri hanno condiviso la limousine presidenziale utilizzata da Trump nel suo primo mandato. Nel 2017, il presidente americano e il presidente francese Emmanuel Macron hanno viaggiato congiuntamente a Parigi, a bordo di una Cadillac One, battezzata anche in quel caso The Beast. Nello stesso anno, l’allora primo ministro giapponese Shinzo Abe ha utilizzato la stessa limousine presidenziale durante una visita in Florida. Una fotografia, reperibile nell’archivio del sito web della Casa Bianca (giugno 2010), mostra inoltre Dmitry Medvedev, all’epoca presidente russo, a bordo della limousine presidenziale statunitense con l’ex Presidente Barack Obama. Un ulteriore episodio riguarda il Presidente russo Vladimir Putin e il Presidente Trump, i quali, a seguito dell’arrivo del leader russo in Alaska, hanno lasciato l’aeroporto nella stessa limousine, senza interpreti.. Il giornale ha inoltre ipotizzato l’assenza di interpreti, osservando la discreta padronanza dell’inglese da parte di Putin, sufficiente per una conversazione con Trump. Il Servizio segreto statunitense, responsabile della sicurezza dei più alti funzionari governativi, non ha ancora risposto alle richieste di chiarimento riguardo la preventiva autorizzazione russa per tale spostamento congiunto.

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