Nuovo traguardo internazionale per la Sapienza Università di Roma, che per il quarto anno consecutivo si conferma il primo ateneo italiano nella classifica Academic Ranking of World Universities (Arwu) 2025, stilata dall’organizzazione indipendente Shanghai Ranking Consultancy e pubblicata lo scorso 15 agosto. L’università capitolina si colloca nella fascia 101-150, unica italiana in questa posizione, ribadendo il suo ruolo di leader nazionale nel panorama accademico globale. “Sapienza conferma il prestigio guadagnato negli anni nel panorama universitario internazionale – sottolinea la rettrice Antonella Polimeni – raggiungendo un risultato importante per un ateneo pubblico dai grandi numeri e con una vocazione generalista come il nostro, molto differente rispetto ai modelli anglosassoni con finanziamenti assai più ingenti. La varietà degli ambiti disciplinari e l’eccellenza delle attività di ricerca, che hanno un grande peso nel ranking Arwu, sono gli elementi trainanti di quest’ottima performance della Sapienza che rappresenta il frutto dell’impegno e del lavoro di una comunità accademica ampia. A tutte e tutti va il mio ringraziamento”. La classifica Arwu prende in esame le migliori 1000 università mondiali su oltre 2500 censite e circa 18mila stimate a livello globale. Sei i parametri di valutazione:
Premi Nobel e Medaglie Fields assegnati ad ex studenti (10%) e ricercatori affiliati (20%);
Numero di ricercatori altamente citati secondo Clarivate Analytics (20%);
Pubblicazioni scientifiche di prestigio su Nature e Science (20%);
Citazioni di articoli tecnologici e sociali (20%);
Produttività pro-capite dello staff accademico (10%).
Per le prime 100 università sono riportati punteggi e posizione esatta, mentre le altre sono raggruppate per fasce di 50 o 100 posizioni. Il risultato della Sapienza assume un valore particolare considerando la competizione internazionale con atenei anglosassoni e asiatici dotati di risorse economiche ben superiori. L’università romana, con oltre 120mila studenti iscritti e una tradizione generalista, riesce a collocarsi stabilmente tra le eccellenze mondiali grazie soprattutto all’intensità e alla qualità della produzione scientifica, ma anche alla capacità di attrarre ricercatori di alto profilo e di inserirsi in reti globali di ricerca. Un riconoscimento, dunque, che conferma il prestigio della più grande università d’Europa e che, nelle parole della rettrice Polimeni, rappresenta “un orgoglio per la comunità accademica e per il Paese intero”.