La Necropoli della Banditella e le tombe etrusche di Cerveteri, Patrimonio dell’Umanità UNESCO, continuano a incantare studiosi, turisti e appassionati di archeologia, ma lo stato di conservazione del sito evidenzia criticità che richiedono attenzione e interventi mirati. Questi sepolcri, risalenti al VII-VI secolo a.C., rappresentano una testimonianza unica della civiltà etrusca, con complessi funerari di straordinaria monumentalità e decorazioni che raccontano la vita e i rituali di un popolo affascinante e misterioso. La necropoli si distingue per le tombe a tumulo, alcune delle quali raggiungono dimensioni imponenti e sono collegate da un articolato sistema di cunicoli e corridoi sotterranei. Tra le più celebri, il Tumulus di Monte Abatone e la Tomba dei Capitelli, conservano fregi e incisioni che offrono uno spaccato della vita quotidiana, delle credenze religiose e delle gerarchie sociali etrusche. Tuttavia, molti reperti e strutture risultano a rischio degrado, con danni provocati da infiltrazioni d’acqua, erosione dei materiali tufacei e vegetazione invasiva che compromette l’integrità dei sepolcri. Le aree più frequentate dai visitatori, come la Necropoli della Banditella, presentano segni di usura dei percorsi e frammentazione di alcune tombe secondarie, mentre l’accesso a tombe più remote è ostacolato da sentieri dissestati e segnaletica insufficiente. La fragilità del sito è accentuata anche dal cambiamento climatico, con piogge intense che accelerano il deterioramento dei tumuli e delle pareti scavate nella roccia. Dal punto di vista culturale, la necropoli rappresenta un patrimonio insostituibile, non solo per il valore storico e archeologico, ma anche per la capacità di raccontare la società etrusca attraverso simboli, oggetti votivi e architetture funerarie che anticipano soluzioni artistiche e strutturali delle civiltà successive. Le tombe a camera, i sarcofagi decorati e i cortili monumentali offrono spunti unici per studi accademici e percorsi educativi per scuole e università. Il Comune di Cerveteri, insieme alla Soprintendenza e a progetti di tutela internazionali, ha avviato interventi di manutenzione e consolidamento, ma gli esperti sottolineano la necessità di un piano di conservazione più strutturato, con monitoraggio costante, protezione dai fenomeni atmosferici e gestione controllata dei flussi turistici. La sfida è mantenere aperto il sito al pubblico senza compromettere l’integrità di tombe e tumuli che hanno attraversato oltre duemila anni di storia. In attesa di finanziamenti e interventi più corposi, la Necropoli di Cerveteri resta un tesoro archeologico di importanza mondiale, simbolo della grandezza etrusca e monito sul valore della conservazione del patrimonio culturale italiano.