Un susseguirsi continuo di omaggi, saluti, manifestazioni d’affetto è iniziato dalle 10.00 di mattina al teatro delle Vittorie dove è stata allestita la camera ardente dell’uomo che da più parti viene chiamato “il re della TV”. Nello studio dove il conduttore ha realizzato i suoi più importanti programmi, il feretro sul fondo di un sipario rosso è circondato da rose rosse; su uno schermo televisivo scorrono immagini della carriera del presentatore, proiettate anche all’entrata. Fra le corone intorno alla bara, con un picchetto di carabinieri in alta uniforme, spiccano quelle del Presidente della Repubblica, del presidente della Camera, del sindaco di Roma e della Rai. Ma i sentimenti che vengono espressi non sono quelli che si tributano a un re, hanno qualcosa di più personale. Il sovrano indiscusso della televisione italiana infatti ha avuto la capacità di instaurare un rapporto quasi personale con il pubblico. E così la fila degli ammiratori davanti al teatro delle Vittorie ha iniziato, dalla prima mattina, a popolarsi di fan, ognuno con un personale ricordo. Come è per Mary Gitto, la prima della fila, arrivata alle 7.30 di mattina da Messina con il ricordo del Festival della nuova canzone siciliana condotto da Pippo Baudo su Antenna Sicilia nell’80. Lei, che partecipò al festival da giovane cantante, dice: “ Io allora ero una ragazzina e mi incoraggiò. Non scorderò mai la sua carezza”. Prima dei cittadini comuni, nella camera ardente sfilano i rappresentanti delle istituzioni, dello spettacolo e della televisione, i colleghi e gli amici. Di molti Pippo Baudo ha saputo cogliere il talento e favorire il percorso artistico. E tutti gli riconoscono il fiuto per le nuove proposte. Come fu per Eros Ramazzotti, lanciato da Bauto e vincitore della della sezione Nuova Proposte di Sanremo 1984 con il brano ‘Terra Promessa’. “Era il migliore” dice il cantante romano che è stato tra i primi a portare il proprio saluto al delle Vittorie. Davanti al feretro sfilano anche il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani e il ministro della cultura Alessandro Giuli giunto a porgere: “Un doveroso omaggio all’uomo che ha rappresentato la migliore televisione italiana”, ha detto. Katia Ricciarelli – ex moglie di Baudo – e Mara Venier arrivano sottobraccio. All’entrata abbracciano il direttore generale della rai Roberto Sergio. Poi si siedono nello spazio riservato alla famiglia, dove hanno abbracciato la figlia e l’assistente di Baudo. Tra i primi ad arrivare, anche l’avvocato Giorgio Assumma, Gigi Marzullo, e Gloria Guida, Max Giusti. Lino Banfi lancia la proposta di intitolare il Teatro delle Vittorie a Baudo. ”Si è spenta la tv. Si è spento un faro, un riferimento importantissimo”. Così Carlo Conti. Ma i tributi da parte del mondo dello spettacolo e della cultura e da cittadini comuni continueranno. La camera ardente rimarrà aperta oggi fino alle 20 e poi domani dalle 9 alle 12. I funerali si terranno nella sua amata Militello Val di Catania, dopodomani alle ore 16 nella Chiesa di Santa Maria della Stella. Saranno trasmessi in diretta su Rai 1.