È stato il Teatro delle Vittorie, uno dei luoghi che lo hanno visto tante volte protagonista, a ospitare il feretro di Baudo per un ultimo saluto da parte del pubblico che lo ha tanto amato nel corso della sua sessantennale carriera. Anche a Militello in Val di Catania sarà possibile rendergli omaggio. Oggi mercoledì 20 agosto, nel santuario di Santa Maria della Stella, dalle 9 alle 13, sarà allestita una camera ardente, poi i funerali alle ore 16. Il carro funebre Maserati col feretro di Pippo Baudo è arrivato a Militello in val di Catania accolto da centinaia di persone assiepate dietro le transenne. Il mezzo si è fermato davanti la chiesa di Santa Maria della Stella dove sarà sistemato per l’apertura della camera ardente stamane. All’arrivo c’è stato un lungo applauso dei presenti. Nel pomeriggio si svolgeranno i funerali dell’autore televisivo cui parteciperanno tra gli altri il presidente del senato Ignazio La Russa, il ministro del made in Italy Adolfo Urso, il sottosegretario alla cultura Gianmarco Mazzi, in rappresentanza del governo, e il governatore Renato Schifani. Dopo due giorni di un flusso ininterrotto di omaggi e commozione al Teatro delle Vittorie, si è chiusa la camera ardente di Pippo Baudo a Roma. In centinaia hanno voluto rendergli l’ultimo saluto nel luogo che fu la sua casa artistica, il palcoscenico di ‘Fantastico’ e di tante altre trasmissioni che hanno fatto la storia della televisione italiana. Intanto Militello in Val di Catania si prepara ad accogliere il ‘suo’ Pippo Baudo, che con la cittadina barocca ha avuto un rapporto costante e intenso nel corso degli anni. Trentacinque minuti di confessioni a ruota libera: un ”regalo”, scrive lei, che le aveva fatto 17 anni fa chiedendole però di tenerla ”per un giorno lontano lontano”. Quel giorno è arrivato: ”Tutti ti salutano, io sento solo un arrivederci”, spiega ora Heater Parisi. Pippo Baudo con questa intervista torna più vivo che mai, in quel lontano 2008, disinvolto, a suo agio, sorridente. Sdraiati sul divano, lei per prima cosa gli bacia i piedi nudi: ”Chiedimi tutto quello che vuoi come fossi sul lettino dello psichiatra”, le dice Pippo. Parlano di bugie e verità, in un dialogo senza filtri. ”Un po’ di bugie si dicono – spiega Pippo -, come si fa a dire ad una ragazza che vuole fare spettacolo che non è adatta. Nel nostro mestiere bisognerebbe essere più duri, c’è il mercato delle illusioni. C’è il protagonismo di gente che non sa fare nulla”. Non è tenero con i suoi colleghi di allora. ”Non mi piace la tv di oggi – dice -, devo vederla, ma tutto quello che vedo non mi soddisfa, è vecchia, stantia, volgare ma indipendentemente dalle parole che si usano. Devi sapere che Cesare Zavattini, diceva che una cosa noiosa è volgare. Oggi se scorri la televisione ti annoi tantissimo”. “Abbiamo voluto scrivere un comunicato della nostra famiglia per far sapere quanto siamo vicini alla famiglia di Pippo in questo momento e ricordare proprio questa amicizia sincera che c’era tra di loro”. Lo ha detto Michele Bongiorno dopo la visita alla camera ardente di Pippo Baudo al Teatro delle Vittorie a Roma. “Ci hanno scherzato su molto i giornali ma giustamente è il mondo dello spettacolo e faceva parte del gioco parlare di questa competizione – ha aggiunto – ma non era una competizione, era un ispirarsi a vicenda, uno seguire il lavoro dell’altro, rispettarsi, ammirarsi artisticamente. E poi forse anche perchè entrambi avevano questa tradizione siciliana. I nonni di papà prima di andare in America arrivavano dalla Sicilia, quindi anche questo aspetto li ha uniti in qualche modo”. Michele Bongiorno ha poi rivolto un pensiero alla Sicilia: “È una regione che amiamo moltissimo, da bambino il papà mi ha portato tantissime volte, io ancora adesso lo faccio con le mie figlie. È sicuramente una cultura che ci è rimasta dentro e che il papà mi raccontava sempre. E che animava sia lui che Pippo. Infatti credo che sia giusto, dopo due giorni di camera ardente qua, che lui abbia espresso il desiderio di avere i funerali lì”. Infine un ricordo personale: “La cosa più importante, oltre ad averlo incontrato tante volte da bambino, è che era di fianco a me nel portare la bara di papà al funerale”.