sabato, Agosto 23, 2025

Santa Marinella, Il Paese che Vorrei propone il rilancio delle spiagge libere e del turismo di qualità

Da Il Paese che Vorrei arriva una proposta per valorizzare il turismo e le spiagge libere a Santa Marinella, dopo una stagione balneare caratterizzata, secondo i civici, da un calo dei villeggianti. «Il modello turistico d’élite proposto dall’amministrazione sembra non aver dato i risultati sperati – affermano i dirigenti del Pcv –. Proponiamo un turismo di qualità per tutti, con un deciso rilancio delle spiagge libere e libere attrezzate, anche nel tessuto urbano». La lista civica ricorda l’importanza di garantire, come previsto dalla campagna “La presa della battigia”, che almeno il 50% della costa balneabile rimanga accessibile gratuitamente. «L’accesso al mare e la fruizione della battigia non possono essere interdetti dalle concessioni private o commerciali – spiegano – e nelle spiagge libere attrezzate non è consentito il preposizionamento degli ombrelloni». Secondo il Pcv, la domanda di spiagge libere è sentita sia dai residenti sia dai turisti, spesso delusi dalla scarsità e dalla cattiva qualità degli arenili urbani, poco accessibili e talvolta invasi da calcinacci. La proposta del movimento include riqualificazione delle spiagge libere, miglioramento della balneabilità tramite pontili amovibili o galleggianti, e pulizia quotidiana. Tra i punti strategici, la grande spiaggia libera del Porticciolo sotto il Castello Odescalchi e le spiagge lungo Lungomare Marconi, oltre a via Giuliani, con piattaforme e strutture leggere a costi contenuti. «Altri punti abbandonati, come la terrazza di via Ulpiano, la scogliera sottostante e la terrazza di Largo Costici, necessitano di interventi immediati – continuano i civici –. Con una spesa contenuta si potrebbe ampliare l’offerta turistica di mare di una città che vive principalmente di turismo costiero». Tra le altre proposte, la lista suggerisce un “spiaggia bus”, incentivando il trasporto pubblico per raggiungere le spiagge libere fuori dal tessuto urbano, e una revisione del Piano Urbanistico Attuativo (PUA). Critiche anche ai rinnovi delle concessioni balneari fino al 2033, giudicati un’occasione persa per innovare il servizio e incrementare le spiagge libere attrezzate in città. «Investire sulle spiagge libere significa garantire un mare accessibile e fruibile per tutti, con benefici enormi a fronte di spese contenute», conclude Il Paese che Vorrei.


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