Si avvicina la data di inizio delle scuole e negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia della Capitale non mancheranno educatrici e insegnanti. Partono il 26 agosto le convocazioni del Dipartimento Scuola, Lavoro e Formazione Professionale rivolte al personale al quale verranno assegnati incarichi annuali e che prenderà servizio a settembre, per poi vedere trasformato il proprio contratto, entro dicembre, a tempo indeterminato. A confermarlo è l’Assessora Claudia Pratelli, che fa il punto sul numero delle assunzioni e ricorda che con l’approvazione dell’assestamento del bilancio sono diventate operative quelle a tempo indeterminato, già annunciate dalla Giunta Gualtieri, che supereranno quota 1.000 unità. “240 assunzioni sono già state fatte (120 nei nidi e 120 all’infanzia) e le altre 765, quelle che mancano, verranno perfezionate entro il 2025, entro dicembre; – spiega l’Assessora – nel 2026 prevediamo ulteriori assunzioni, dato che c’è un fisiologico turn over. Tuttavia il nostro obiettivo è quello di non avere più contratti a tempo determinato, tranne quelli inevitabili per le sostituzioni se un insegnante si ammala, o va in maternità o è in distacco sindacale. Ulteriori assunzioni sono previste anche per il 2027, per avere un reclutamento ciclico e ordinato a copertura del turn over”. Le assunzioni del 2025, 2026 e 2027 verranno effettuate scorrendo la graduatoria già esistente mentre nel 2026 sarà bandito un nuovo concorso. Nel 2027 scadono infatti le graduatorie, a livello nazionale, e la Giunta Gualtieri intende tenersi pronta ed avere un nuova graduatoria. “Un dato significativo da sottolineare – continua Pratelli – è che le oltre mille assunzioni del 2025 si aggiungono alle 746 che già abbiamo effettuato dal 2022 al 2024, quindi nel corso di questa consiliatura. Arriviamo ad oggi ad un totale di 1.751 assunzioni nel corso del nostro mandato, alle quale se ne aggiungeranno ulteriori nel 2026 e 2027. È stato un lavoro lungo e difficile di cui siamo orgogliosi: abbiamo l’esigenza di riconoscere la dignità e la stabilità del lavoro e della vita degli insegnanti, soprattutto per le migliaia di donne, perché la maggior parte sono donne, professioniste che hanno tenuto in piedi nidi e scuole. Giusto quindi dare un riconoscimento e soprattutto stabilità al personale, alla scuola e alle famiglie, avendo educatrici ed insegnanti fissi”.