Il 24 agosto 2016 è un mercoledì. Alle 3.36 del mattino un boato. Un terremoto di magnitudo 6.0 devasta il borgo laziale. “Amatrice non c’è più” dirà il sindaco di allora pochi minuti dopo la scossa. Ma Amatrice non è l’unica città colpita. Il sisma sconvolge numerose città in ben quattro regioni: Abruzzo, Marche, Umbria e Lazio. Tra le città più colpite, con le loro relative frazioni, Accumoli, sempre nel reatino e Arquata del Tronto in provincia di Ascoli Piceno. Il bilancio è tragico. In tutta l’area muoiono 299 persone. Nei mesi successivi altre quattro persone, rimaste schiacciate dalle macerie, non ce la fanno e sale il numero dei deceduti. In tutto si contano 303 morti, 308 feriti, 41mila sfollati, 340 mila edifici danneggiati e danni per 24 miliardi di euro. Quanto tempo ci vorrà per rimuovere le macerie, realizzare le aree temporanee, ricostruire, ristorare dei danni le persone colpite si chiedono da subito gli abitanti? A nove anni di distanza un nuovo triste annniversario. “Ma quest’anno – ha detto il sindaco di Amatrice, Giorgio Cortellesi, – per la prima volta non abbiamo invitato le istituzioni. Per dare un segnale politico a fronte di tante promesse non mantenute”. A distanza di così tanto tempo una sola certezza può alleviare il difficile periodo della ricostruzione: la criminalità non è riuscita in questi nove anni a mettere la mani su appalti, interventi pubblici e gare. A vigilare c’è stata l’Autorità anticorruzione dell’Anac, che con il suo presidente Giuseppe Busia snocciola i numeri della ripartenza di quei territori: “Per evitare infiltrazioni malavitose nella ricostruzione l’Anac ha affiancato e continua ad affiancare i progetti portati avanti dal Commissario Straordinario per la Ricostruzione del sisma del 2016”, con il “controllo preventivo di 1.147 diverse procedure di affidamento per un valore complessivo di quasi 2 miliardi di euro, pari a circa il 42,2% dell’ammontare degli investimenti di 4,6 miliardi di euro messia disposizione dal Commissario tra programmazione ordinaria e speciale. In totale – spiega Busia – sono stati emanati 4.054pareri, 2,2 per giorno lavorativo. Ogni procedura ha richiesto, in media, l’elaborazione di 3,5 pareri. Dal 2021 al 30 giugno 2025, il numero delle procedure esaminate è di 706 (61% del totale complessivo) e il totale dei pareri emessi è di 2.844 (70% del totale complessivo)”. Il commissario Castelli: “negli ultimi due anni abbiamo recuperato molti ritardi”
”Nove anni dopo, il primo pensiero va alle vittime e ai loro familiari e a tutti coloro che hanno perso i loro cari e i loro beni. Il dovere delle Istituzioni è di assicurare ogni forma di aiuto, chiedendo scusa per i ritardi accumulati in troppe false partenze. Un dovere che prescinde dal lavoro fatto e dai lavori in corso, e dai segnali di ripresa e di ripartenza che in questi ultimi due anni sono stati registrati e documentati”. Così Guido Castelli, Commissario straordinario alla ricostruzione e alla riparazione, in occasione dell’anniversario del terremoto che colpì il centro Italia.
24 agosto 2016, il sisma che ha sconvolto l’Italia centrale: 303 morti, 308 feriti






