lunedì, Agosto 25, 2025

Cerveteri, crisi dell’edilizia tra piani bloccati e crollo occupazionale

Il settore edile di Cerveteri attraversa una fase critica. Negli ultimi anni, numerosi posti di lavoro sono andati persi, mentre le piccole e medie imprese faticano a sopravvivere in una realtà urbana ferma da tempo. Se alcune aziende hanno beneficiato dei bonus governativi, resta forte la preoccupazione per la mancanza di nuove costruzioni residenziali, frenata dal piano regolatore bloccato. In alcune zone periferiche della città, dove sarebbe dovuto entrare in vigore il piano integrato di intervento – uno strumento urbanistico pensato per la riqualificazione di aree urbane – si attende ancora il placet della Regione Lazio. Nel frattempo, molte imprese hanno spostato la propria attività verso Roma, dove l’offerta di lavoro e di commesse è decisamente più ampia. «Siamo molto penalizzati – spiega un imprenditore locale – È da anni che a Cerveteri non si costruiscono case, abbiamo le mani legate in attesa che l’amministrazione comunale dia il via libera ai piani integrati. Fino a dieci anni fa avevo 30 dipendenti, oggi riesco a mantenere solo il minimo indispensabile. Anche i prezzi al metro quadro delle abitazioni hanno subito una flessione rispetto a Ladispoli, dove i valori sono più alti. Senza contare l’indotto: idraulici, elettricisti, falegnami e altri addetti hanno dovuto ridimensionare le loro attività». La situazione disegna un quadro preoccupante per l’economia locale: una mancanza di investimenti che non solo frena l’edilizia, ma incide pesantemente sull’occupazione e sull’intero tessuto produttivo della città. La speranza del settore è che i piani urbanistici, bloccati da anni, possano finalmente partire, ridando ossigeno a imprese e famiglie.

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