Momenti di paura ieri mattina sul litorale di Ostia, dove una cabina di legno di uno dei più noti stabilimenti balneari si è improvvisamente ribaltata sulla battigia, a pochi metri dai bagnanti. Nessun ferito, ma lo spavento è stato grande: lo spogliatoio, piegandosi su un fianco, ha trascinato con sé parte della passerella di accesso, finendo in mare tra grida e corse per allontanarsi.
Il cedimento
Secondo le prime ricostruzioni, alla base del crollo ci sarebbe il fenomeno dell’erosione costiera. Il mare, negli ultimi giorni agitato da correnti più forti del solito, avrebbe progressivamente portato via la sabbia sotto la piattaforma che sosteneva la cabina. Venuto a mancare il terreno, la struttura ha ceduto in pochi istanti, rovinando sulla spiaggia e invadendo lo spazio dove pochi minuti prima erano distesi ombrelloni e lettini. «Abbiamo sentito un boato secco, come un legno che si spezza – racconta un bagnante – e ci siamo voltati giusto in tempo per vedere la cabina cadere. È stato un attimo, per fortuna non c’era nessuno vicino».
L’allarme erosione
L’episodio riporta prepotentemente al centro del dibattito un problema che da anni affligge il litorale romano: l’avanzare del mare. Nonostante un’estate insolitamente poco piovosa, le correnti e il moto ondoso non hanno risparmiato Ostia e le spiagge limitrofe, già segnate da un arretramento progressivo della linea di costa. In alcuni tratti, gli stabilimenti si ritrovano a pochi metri dall’acqua, con cabine e passerelle a rischio cedimento. Già lo scorso inverno diverse strutture erano state danneggiate dalle mareggiate, e più volte i gestori hanno chiesto interventi urgenti per difendere la costa con barriere frangiflutti e ripascimenti di sabbia.
Le reazioni
Il crollo della cabina ha alimentato la preoccupazione dei frequentatori degli stabilimenti. «Ogni anno vediamo sparire pezzi di spiaggia – spiega un operatore balneare –. Noi cerchiamo di sistemare le strutture, ma senza interventi seri è come combattere contro i mulini a vento». Anche dal municipio X, che amministra il territorio, arrivano parole di allarme: «È l’ennesimo campanello d’allarme sulla fragilità del nostro litorale. Serve un piano di difesa delle coste che non può più essere rimandato».
Un fenomeno che non si ferma
Gli esperti spiegano che l’erosione è un processo naturale ma accelerato, negli ultimi decenni, dall’impatto delle attività umane e dai cambiamenti climatici. A Ostia, in particolare, l’assenza di nuovi ripascimenti e le continue mareggiate invernali hanno già cancellato centinaia di metri di spiaggia. Il cedimento della cabina non ha provocato feriti, ma rimane il segnale tangibile di un pericolo che avanza silenzioso. L’estate volge al termine, ma l’inverno è alle porte e, con esso, nuove mareggiate: senza misure immediate, il rischio è che episodi come quello di ieri si ripetano, magari con conseguenze ben più gravi.