venerdì, Novembre 14, 2025

Più strisce blu ma la metà dei parcometri: entro il 2027 via il 50% delle colonnine di sosta

Più posti a pagamento, meno parcometri. Potrebbe sembrare un paradosso, ma è la strada intrapresa da Roma per la gestione della sosta tariffata. Con una delibera approvata il 5 agosto, l’amministrazione capitolina ha dato il via a una riforma che cambierà radicalmente il modo in cui i romani pagheranno il parcheggio nei prossimi anni.

Strisce blu da 70mila a 100mila

Il piano prevede un aumento consistente degli stalli a pagamento: dagli attuali 70.000 a quota 100.000. Parallelamente, verranno riviste le agevolazioni per i residenti e alcune tariffe speciali potrebbero essere cancellate. Per queste misure servirà comunque l’autorizzazione ministeriale, ma il messaggio è chiaro: a Roma parcheggiare costerà di più e sarà sempre meno gratuito.

Il ruolo di Atac

A occuparsi della gestione della sosta tariffata è Atac, che già il 29 luglio scorso ha pubblicato un bando per il noleggio e la manutenzione “full service” dei nuovi parcometri. Attualmente in città sono presenti 2.104 colonnine: 958 di proprietà dell’azienda (modelli Flowbird Strada Neops) e 1.146 a noleggio (Flowbird Strada Rapide).

Il piano di riduzione

Il progetto prevede, a partire dal gennaio 2026, la sostituzione dei 958 dispositivi Neops con 250 nuovi parcometri più moderni, dotati di interfacce migliorate e sistemi di pagamento digitali, dalle carte contactless alle app. A questi si aggiungeranno circa 200 macchine Rapide riposizionate. La svolta arriverà però nel 2027, quando scadrà il contratto di noleggio delle 1.146 colonnine Rapide: tutte verranno rimosse, sostituite da una seconda fornitura di 850 nuove colonnine. Il risultato finale, a partire da giugno 2027, sarà una rete di appena 1.100 parcometri complessivi, quasi la metà rispetto agli oltre duemila attuali.

Dalle monete allo smartphone

La riduzione delle colonnine non è casuale. Sempre più automobilisti, infatti, scelgono di pagare la sosta con applicazioni dedicate o abbonamenti digitali, rendendo meno necessario il ricorso al pagamento in contanti. Atac e il Campidoglio scommettono su questa transizione, puntando su un modello che privilegia la tecnologia e riduce i costi di manutenzione delle macchine fisiche.

Le perplessità

Non mancano però le polemiche. Alcuni residenti e comitati denunciano che non tutti, soprattutto anziani, sono pratici con smartphone e app di pagamento. «Per chi non ha dimestichezza con la tecnologia o non possiede un conto digitale – osserva un residente – pagare il parcheggio diventerà complicato». Intanto, con l’aumento delle strisce blu e la progressiva scomparsa dei parcometri tradizionali, i romani si preparano a una nuova stagione della sosta tariffata: più costosa, più digitale, ma anche meno accessibile a chi non ha strumenti tecnologici a portata di mano.

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