Un’estate dalle due facce sul litorale di Anzio. A tracciarne un bilancio provvisorio è Daniela Di Renzoni, titolare dello stabilimento Rivazzurra, che da anni rappresenta uno dei punti di riferimento della balneazione locale. Se da un lato gli abbonamenti stagionali hanno registrato un calo sensibile, dall’altro gli ingressi giornalieri hanno invece retto bene, confermando un cambio di abitudini da parte dei vacanzieri. «Abbiamo riscontrato un calo fisiologico sugli stagionali – spiega Di Renzoni – ma i giornalieri hanno tenuto. Segno che le famiglie e i turisti preferiscono scegliere di volta in volta, senza vincolarsi a un’intera stagione». Una tendenza che rispecchia anche la maggiore frammentarietà delle vacanze: soggiorni più brevi, week-end mordi e fuggi e una preferenza crescente per le esperienze su misura. La contrazione si è fatta sentire anche nei consumi accessori. Al bar dello stabilimento, racconta Di Renzoni, si è registrato un calo di circa il 10%: meno pranzi completi e più snack veloci, meno cocktail e più bottigliette d’acqua o caffè al volo. «È chiaro che il prodotto balneare va ripensato in base alle nuove abitudini – osserva la titolare – i clienti oggi cercano flessibilità, qualità, ma anche offerte che si adattino a un budget più attento». Il caso di Rivazzurra riflette un fenomeno diffuso su gran parte del litorale laziale, dove la crisi economica e l’inflazione hanno spinto molte famiglie a rivedere le proprie spese per il mare. Se fino a pochi anni fa l’abbonamento stagionale era una certezza per residenti e villeggianti abituali, oggi la scelta si orienta sempre più verso formule modulari, in grado di garantire libertà di movimento e costi più contenuti. Nonostante ciò, le spiagge di Anzio continuano ad attirare un pubblico numeroso, soprattutto nei fine settimana e nei giorni di grande caldo. L’impressione degli operatori è che il mare resti una delle esperienze più accessibili e desiderate, ma con modalità di fruizione profondamente cambiate.