mercoledì, Agosto 27, 2025

Giorgia Meloni al Meeting di Rimini. “Reazione di Israele nella Striscia di Gaza oltre proporzionalità” 

La prima volta da presidente del Consiglio. Per toccare con mano se ancora vale quell’attestato di fiducia che le aveva attribuito il Meeting nel 2022, con le elezioni politiche che l’avrebbero portata a Palazzo Chigi alle porte. Giorgia Meloni si prepara al rientro dopo lo stacco di agosto tra Grecia, Puglia, e la tappa a Washington con i leader europei. Affina un discorso piuttosto lungo, una mezz’ora abbondante in cui spazierà dalle crisi internazionali all’intesa sui dazi,  fino agli impegni che attendono il governo alla ripresa, a partire dalla manovra. Tre anni fa Meloni era con gli altri leader pronti a sfidarsi alle elezioni di settembre. L’invito le era stato reiterato anche due anni dopo per l’edizione 2024 ma in quell’occasione lo spazio della kermesse di Comunione e Liberazione fu occupato solo dai due vicepremier, Antonio Tajani e Matteo Salvini. Stavolta il turno del leader di Forza Italia è già passato, domenica scorsa, mentre al segretario leghista il palco toccherà per ultimo, nel tardo pomeriggio, dopo l’intervento della premier. Salvini peraltro è atteso per un punto stampa alla Fiera di Rimini attorno all’una, quando la premier – dopo l’introduzione del patron del Meeting, Bernhard Scholz – con ogni probabilità starà ancora raccontando la sua ricetta tra strategia di politica estera, tenuta dei conti e sfide europee. Possibile ma non scontato insomma, mettendo in fila i reciproci impegni, che i due riescano ad avere un faccia a faccia. Anche se schiere di fotografi e cameraman si aspettano di riuscire a immortalarli insieme. D’altronde il Meeting “è l’apertura di fatto della stagione politica”, osserva il ministro Francesco Lollobrigida dopo avere gettato acqua sul fuoco su tutti i dossier più spinosi degli ultimi giorni, dalla marcia indietro sulla commissione vaccini di Orazio Schillaci (“ne ho stima oggettiva”) alla querelle con la Francia per le parole sempre di Salvini. La kermesse di Cl “rappresenta un grande momento di incontro e confronto” dice ancora. E che il Meeting piaccia a Fratelli d’Italia è cosa (moltissimi gli esponenti che si sono visti anche a questa edizione), anche per le assonanze con Atreju. Due manifestazioni, dicono dal partito, che ospitano “il confronto” e organizzate in gran parte sui volontari.Standing ovation al Meeting di Rimini  per la premier Giorgia Meloni, che si è commossa durante un passaggio dell’intervento del presidente della Fondazione, Bernhard Scholz. “Questo è un evento che da quasi mezzo secolo rappresenta un  appuntamento fondamentale nel dibattito politico e culturale del  Paese. Per me è un piacere e un onore essere qui oggi. Ho sempre  guardato al Meeting con ammirazione: è la piazza del dialogo per  eccellenza”, ha esordito la premier nel suo discorso. Ora “è tempo di fare di più» e le risorse verranno concentrate «sul ceto medio». Così la premier Giorgia Meloni intervenendo dal palco del Meeting di Rimini, alludendo ai prossimi provvedimenti della manovra finanziaria. In questi anni, rivendica, il governo «è stato attento ai conti pubblici ma senza rinunciare” a sostenere i lavoratori, con “il taglio del cuneo fiscale, la detassazione dei premi di produttività, l’Irpef premiale e la riforma dell’Irperf, con la riduzione da 4 a 3 aliquote”. Il governo andrà “avanti” con “le tre  grandi riforme, a partire da quella del premierato”, fondamentale per  garantire “stabilità”. Così la premier Giorgia Meloni dal palco del  Meeting di Rimini. La presidente del Consiglio ha citato anche la  riforma dell’autonomia differenziata, quella per i poteri di Roma  Capitale e la riforma della giustizia. “Voglio dire con chiarezza che ogni tentativo che verrà fatto di impedirci di governare il fenomeno “dell’immigrazione illegale “verrà rispedito al mittente: non c’è giudice, politico o burocrate che possa impedirci di fare rispettare la legge dello Stato italiano, di garantire la sicurezza dei cittadini, di combattere gli schiavisti del terzo millennio e di salvare vite umane”. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha rivendicato l’approccio italiano in Africa: “Abbiamo portato mattoni nuovi creando un modello di cooperazione che rifiuta tanto l’approccio paternalistico quanto quello predatorio, costruendo invece partenariati basati sul rispetto reciproco e sulla fiducia”. Meloni ha citato il Piano Mattei come strategia che coinvolge governi africani e sistema Italia: “Dal centro di formazione agricola che nascerà in Algeria fino ai progetti con la Fondazione Arts in Costa d’Avorio per raggiungere 200mila bambini, quello che costruiamo non è un pacchetto di progetti ma un nuovo patto tra nazioni libere che scelgono di cooperare”. “Essere conservatori non vuol dire costruire con mattoni vecchi ma con mattoni nuovi, la nostra casa dove costruire con mattoni nuovi è l’Occidente”. La Ue così com’è “è condanna  all’irrilevanza geopolitica, incapace di rispondere alle sfide  competitive” con Stati Uniti e Cina “come ha giustamente rilevato  Mario Draghi”. 

Articoli correlati

Ultimi articoli