giovedì, Agosto 28, 2025

Sequestrate armi e cellulari a Regina Coeli, la polizia penitenziaria mantiene la sicurezza

Una perquisizione interna alle celle del carcere Regina Coeli di Roma (III e VI Sezione) ha portato al sequestro di un arsenale di armi rudimentali e di 20 telefoni cellulari. L’operazione è stata condotta dal personale di Polizia penitenziaria, che continua a garantire ordine e sicurezza nonostante la cronica carenza di organico e il piano ferie in corso. Alcuni dei detenuti coinvolti hanno reagito violentemente ai sequestri, mostrando come la gestione interna degli istituti penitenziari resti una sfida complessa. Il Sindacato autonomo Polizia penitenziaria (Sappe) ha espresso apprezzamento per il lavoro dei “baschi azzurri” di Roma. Donato Capece, segretario generale del sindacato, ha sottolineato come l’attuale governo e l’amministrazione penitenziaria mostrino maggiore sensibilità nei confronti delle criticità del settore, ma ha ribadito l’urgenza di attuare misure concrete e strutturali per sostenere il personale. Capece ha rilanciato la richiesta di dotazioni non letali per il personale: Flash ball, fucile che spara proiettili di gomma, già in uso in Francia; Bola wrap, arma che lancia lacci per bloccare le gambe dei riottosi, adottata in alcune polizie locali italiane. La situazione a Regina Coeli evidenzia le difficoltà che caratterizzano l’intero sistema penitenziario del Lazio, dove sovraffollamento, carenza di personale e necessità di strumenti adeguati rappresentano problemi quotidiani. Garantire sicurezza e tutela dei cittadini e dei detenuti resta una priorità, così come rafforzare la presenza dello Stato all’interno delle strutture.

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