“Voglio che questa guerra finisca. Penso che, in molti modi, a volte Putin ci sia, a volte Zelensky no… bisogna averli entrambi allo stesso tavolo”. Lo ha affermato Donald Trump parlando ai giornalisti al termine della riunione di gabinetto. Il presidente americano ha avvertito che la situazione è “molto, molto seria” e ha spiegato che l’obiettivo è evitare un’escalation globale: “Se non avessi vinto queste elezioni, l’Ucraina sarebbe potuta finire in una guerra mondiale. Ora non accadrà, ma c’è il rischio di una guerra economica, che sarebbe devastante, soprattutto per la Russia”. Trump ha anche rivolto critiche al presidente ucraino Volodymyr Zelensky: “Zelensky non è esattamente innocente, lo dico sempre: per ballare il tango servono due persone”. Il presidente ha ribadito che gli Stati Uniti hanno cambiato strategia nei confronti di Kiev: “Ora non stiamo più pagando soldi all’Ucraina, paghiamo soldi a noi stessi. La Nato compra tutto l’equipaggiamento, ma io voglio fermare questa guerra perché ogni settimana muoiono migliaia di persone”. Citando i dati in suo possesso, Trump ha aggiunto: “Solo la scorsa settimana sono morti 7.012 soldati, tra russi e ucraini. Nelle ultime due settimane più di 12.000. Sono giovani che lasciano casa, salutano i genitori, e una settimana dopo vengono uccisi in una guerra stupida”. Il presidente ha evocato anche i rapporti con Mosca e il suo ruolo nei negoziati: “Avevo un’ottima relazione con il presidente Putin, e credo di essere l’unico in grado di risolvere questa crisi. Ho fermato sette guerre, alcune duravano da oltre trent’anni, e posso fermare anche questa”. Trump ha infine descritto l’orrore dei combattimenti: “Ricevo rapporti e vedo immagini satellitari: teste da una parte, braccia dall’altra, corpi ovunque… è come Gettysburg, ma oggi, nell’era moderna. Non possiamo permettere che continui. Se posso usare le sanzioni o un sistema di dazi molto forti per fermarla, lo farò. Voglio solo salvare vite umane”.Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha segnalato la possibilità di misure economiche contro la Russia per il dossier Ucraina, ma ha affermato che questo non scatenerà una guerra mondiale. “Vorrei che [il conflitto in Ucraina] si fermasse. Voglio che si fermi. E non sarà una guerra mondiale, ma sarà una guerra economica, e una guerra economica sarà dura, e sarà dura per la Russia. E io non voglio questo adesso,” ha detto Trump durante una riunione di gabinetto. Il presidente degli Stati Uniti ha aggiunto che deve anche vedere come si comporterà Volodymyr Zelensky in futuro. “Zelensky non è esattamente innocente neanche lui… ci vogliono due persone per ballare il tango, e lo dico sempre, bisogna mettere insieme le parti”, ha detto Trump.”Colloqui segreti” si sarebbero svolti tra il colosso petrolifero statunitense Exxon e il gruppo russo Rosneft per un eventuale ritorno in Russia. A rivelarlo è il Wall Street Journal ricordando che dopo l’incontro tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump in Alaska e il presidente Vladimir Putin i due paesi avrebbero potuto intensificare la loro collaborazione commerciale. “Ciò che i due leader non hanno detto” scrive il quotidiano economico Usa è che “a porte chiuse, le più grandi compagnie energetiche dei loro paesi avevano già abbozzato una road map per tornare a fare affari, sfruttando i giacimenti di petrolio e gas al largo della costa dell’estremo oriente russo. Colloqui segreti con la più grande compagnia energetica statale russa si sono svolti quest’anno e un alto dirigente della Exxon Mobil ha discusso di un ritorno al progetto Sakhalin se i due governi avessero concordato un processo di pace in Ucraina, hanno riferito persone a conoscenza delle discussioni”. La questione è talmente delicata, scrive il ‘Wsj’, “che solo poche persone all’interno di Exxon erano a conoscenza dei colloqui. Uno dei massimi dirigenti della grande compagnia petrolifera statunitense, il vicepresidente senior Neil Chapman, ha guidato i colloqui per conto di Exxon”. La ripresa degli affari in Russia, osserva il quotidiano, “segnerebbe un drammatico riavvicinamento dopo la disordinata rottura di Exxon con Mosca quando Putin ha attaccato l’Ucraina nel 2022”. E le discussioni tra Exxon e Rosneft “sul riavvio della loro partnership si sono intensificate dopo l’insediamento di Trump a gennaio”. Chapman di Exxon sottolinea il Wsj che cita fonti vicine al dossier, “ha incontrato il Ceo di Rosneft Igor Sechin nella capitale del Qatar, Doha”. Sechin, ricorda il quotidiano, “è uno stretto alleato di Putin” ed “è sottoposto a sanzioni” da parte degli Stati Uniti, “il che significa che agli americani è per lo più vietato trattare con lui senza un via libera del Tesoro Usa. Sechin ama incontrare imprenditori stranieri e leader di governo in Qatar, il cui fondo sovrano ha una partecipazione in Rosneft. Il Qatar si è ritagliato un ruolo di mediatore neutrale nei conflitti globali”.
Trump: “Zelensky non è innocente, ma senza accordo sarà guerra economica alla Russia”
